06 Jul, 2024 - 10:00

Gestione separata INPS: chi sono i lavoratori obbligati all’iscrizione

Gestione separata INPS: chi sono i lavoratori obbligati all’iscrizione

La Gestione separata INPS è stata istituita con l’obiettivo di estendere l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e superstiti a categorie lavorative prive di copertura previdenziale: alcuni lavoratori sono obbligati all'iscrizione.

L’Inps, con la pubblicazione del messaggio n. 2403, del 27 giugno 2024, ha comunicato che l’obbligo di iscrizione è stato esteso anche ad altri lavoratori autonomi, per effetto di una serie di sentenze della Corte Costituzionale.

Chi è obbligato ad iscriversi alla Gestione Separata INPS?

Cos’è la Gestione Separata INPS?

Introdotta dal 1° gennaio 1996, con la Legge 335, la Gestione Separata INPS è un organo che si occupa di gestire gli aspetti previdenziali di lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Si tratta di un fondo pensionistico al quale devono registrarsi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti senza cassa. L’organo si occupa di assicurare agli iscritti prestazioni di invalidità, pensione anticipata o supplementare, il supplemento di pensione e la pensione di vecchiaia.

Iscriversi alla Gestione Separata è molto semplice. Bisogna collegarsi sul sito web dell’Inps, all’apposita piattaforma dedicata: Imprese e Liberi Professionisti - Iscrizione liberi professionisti. L’accesso è consentito previa autenticazione con le proprie credenziali digitali Spid, Cie o Cns.

Chi sono i lavoratori obbligati all’iscrizione alla Gestione Separata INPS

Alcune categorie di lavoratori sono obbligate ad iscriversi alla Gestione Separata dell’INPS. Si tratta dei lavoratori autonomi che esercitano abitualmente ed esclusivamente attività di lavoro autonomo per la quale non c’è l’obbligo di iscrizione ad albi professionali.

L’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata è stato recentemente esteso in base a due sentenze della Corte Costituzionale, richiamate dall’Inps nel messaggio n. 2403. L’operatività è stata estesa nei confronti di determinati lavoratori autonomi o professionisti che sono comunque iscritti ad albi professionali.

L’obbligo sussiste anche per chi:

  • Svolge un’attività per il cui esercizio è comunque subordinato all’iscrizione all’apposito albo professionale;
  • Non ha l’obbligo di iscrizione alla cassa di previdenza professionale e rimane tenuto al versamento del contributo integrativo.

La seconda sentenza è stata molto più specifica, dettagliando l’operatività dell’obbligo di iscrizione. Gli interessati sono:

  • Privi di un apposito albo professionale;
  • Pur essendo iscritti ad uno specifico albo non sono iscritti alla cassa professionale e non si fanno carico del contributo soggettivo;
  • Non sono iscritti alla cassa professionale per l’assenza dei requisiti al verificarsi dei quali scatta l’obbligo stesso di iscrizione.

A quanto ammontano i contributi da versare

I contributi devono essere versati dagli stessi lavoratori autonomi iscritti. Tuttavia, è prevista anche la possibilità di addebitarli ai committenti, una quota, pari al 4% dei compensi lordi.

Per il 2024, i contributi a carico dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata sono pari al:

  • 26,07% della base imponibile per i soggetti non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • 24 % della base imponibile per i soggetti già titolari di pensione.

La base imponibile è rappresentata dai redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni, in base alla normativa fiscale vigente.

Nel 2024, il contributo è dovuto nel limite di un imponibile massimo fissato a 119.650,00 euro.

Quali sono le prestazioni garantite

Naturalmente, oltre alla pensione, la Gestione Separata INPS garantisce anche altre prestazioni come le indennità per ricovero ospedaliero, di malattia, di maternità e per congedo parentale.

In aggiunta, non dobbiamo dimenticare l’indennità straordinaria di continuità reddituale operativa (ISCRO). Si tratta di una prestazione spettante nel rispetto dei requisiti e previa domanda. L’importo non può essere inferiore a 250 euro e non può essere superiore a 800 euro.

Per concludere e per completezza ricordiamo che l’ISCRO è corrisposto per sei mensilità e prevede la partecipazione del beneficiario a corsi di aggiornamento professionale.

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Sara Bellanza
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