Giornate febbrili e concitate a Bruxelles. In vista del voto di giovedì 18 luglio che dovrebbe assicurarle il bis alla presidenza della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha avuto una telefonata con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Nulla è trapelato sui contenuti del colloquio ma l'obiettivo era probabilmente la definizione di un 'patto di non belligeranza' tra le due leader.
La von der Leyen cerca, infatti, di assicurarsi in queste ore i consensi necessari per una rielezione che, mai come questa volta, sarà decisa al fotofinish. Da qui, dunque, il suo impegno per rinsaldare alleanze o costruirne di nuove. E, soprattutto, la definizione di un'agenda chiara di fronte ai suoi interlocutori.
"Una telefonata allunga la vita", recitava un celebre spot degli anni Novanta della Tim (allora Sip).
Anche quella politica, come si augura Ursula von der Leyen dopo il colloquio telefonico avuto con Giorgia Meloni. Bocche cucite sugli argomenti in agenda affrontati dalle due leader. Quel che è certo, però, è che la von der Leyen ha cercato una 'sponda' nella collega italiana per assicurarsi il suo sostegno per la sua conferma alla presidenza della Commissione europea.
Con molta probabilità, Meloni non dovrebbe aver sciolto la riserva sua e di Fratelli d'Italia, con l'astensione nel voto di giovedì 18 luglio ancora probabile. Tuttavia, la presidente del Consiglio italiana potrebbe aver ricevuto delle rassicurazioni in merito a quei ruoli di primo piano da tempo richiesti per l'Italia. Resta in pole position, per la nomina a commissario, il nome dell'attuale ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto.
Il medesimo silenzio circonda anche l'incontro, avvenuto nella mattinata di oggi, 16 luglio 2024, tra la von der Leyen e i Conservatori di Ecr. La presidente della Commissione si è limitata a definirlo "intenso" senza, però, entrare nel merito dei temi toccati.
Probabile, comunque, che nel confronto la von der Leyen abbia ribadito la posizione espressa da tempo, che prevede con Ecr accordi su singole questioni - come, ad esempio, le migrazioni, da sempre caro ai Conservatori - ma non un'alleanza stabile.
Diverso, invece, il discorso con i Verdi.
Von der Leyen ha fornito ai 'Greens', infatti, importanti rassicurazioni sul tema della transizione energetica e gli obiettivi prefissati per il 2030 e il 2050.
Secondo quanto trapelato da fonti di Bruxelles, i Verdi potrebbero richiedere un documento ufficiale che attesti il loro ingresso nella maggioranza. Richiesta che molto probabilmente sarà accolta, dal momento che proprio i loro voti dovrebbero essere quelli decisivi per la rielezione.