Un lungo post su Instagram, pieno di dolore e sgomento, scritto da Edoardo Leo. Hassani Shapi è morto, ma la notizia della sua scomparsa è arrivata con giorni di ritardo in Italia, così come i dettagli sulla causa della sua morte.
Di origini keniane, Shapi ha portato avanti negli anni una brillante carriera da caratterista, facendosi notare in pellicole italiane, fino ad approdare anche in una grande produzione hollywoodiana come la saga di Star Wars, alla quale prese parte nell'Episodio I del 1999.
"Non so da dove cominciare". Inizia così il post su Instagram di Edoardo Leo nel quale comunica la scomparsa di Hassani Shapi, avvenuta giorni fa in Kenya ma la cui notizia è arrivata solo oggi, 18 luglio 2024, in Italia.
Quello dell'attore romano nello scrivere quelle parole è uno sforzo immane, non solo per l'inevitabile dolore che si accompagna a una simile circostanza ma anche per la sua ben nota riservatezza. Ostacoli che, però, perdono di senso di fronte alla necessità di essere sinceri con quanti, incontrandolo per strada o sui social, gli chiedono quando potranno rivederli insieme nella seconda stagione della serie Rai "Il clandestino".
Si rivolge proprio a loro, ai fan di Palitha, il "meraviglioso personaggio" - come lo definisce Leo - interpretato da Shapi nella serie, ancora all'oscuro della notizia.
Queste le parole di Leo, prima del suo ultimo saluto e il ringraziamento ad "Has", al "Socio".
Le cause della morte non sono ancora state rese note.
Hassani Shapi era nato a Mumbasa, capitale del Kenya, il 15 luglio del 1973.
Non si hanno molte informazioni sulla sua vita privata, sebbene sul suo profilo Instagram, in passato, siano comparse foto che lo ritraggono insieme alla sua famiglia.
Trasferitosi in Francia, dopo aver conseguito un master in medicina veterinaria inizia a svolgere la professione presso una clinica privata di Parigi.
Ma il richiamo della recitazione è evidentemente troppo forte e così, dopo qualche anno, decide di lasciare per impegnarsi nella sua passione. Entra, dunque, a far parte di una compagnia teatrale inglese che lavora a Parigi chiamata ACT. All'interno di essa, partecipa alla rappresentazione di alcuni importanti spettacoli quali "Qualcuno volò sul nido del cuculo", "La fattoria degli animali", "Il vecchio e il mare" e "Don Chisciotte".
È del 1992 il passaggio allo schermo. Prima quello televisivo, con alcune comparsate nelle serie tv "Runaway Bay" e "The Ambassador".
L'anno d'oro della sua carriera è, indubbiamente, il 1999, che lo vede partecipare a due importanti produzioni hollywoodiane. Prende parte, infatti, a "Agente 007 - Il mondo non basta", 19ma pellicola dedicata a James Bond, interpretata da Pierce Brosnan e diretta da Michael Apted. E, soprattutto, viene scelto per interpretare il maestro Jedi Eeth Koth al fianco di nomi del calibro di Liam Neeson, Ewan McGregor e Natalie Portman in "Star Wars: Episodio I - La Minaccia Fantasma", diretto da George Lucas.
Anche il pubblico italiano lo scopre proprio in quegli anni, grazie alla partecipazione, nel 2002, al film diretto e interpretato da Antonio Albanese "Il nostro matrimonio è in crisi". Seguono altri importanti lavori internazionali, da "Non desiderare la donna d'altri" della regista premio Oscar Susanne Bier a "Irina Palm".
Ma è in Italia che mette le sue radici professionali, comparendo in una serie di commedie come "Lezioni di cioccolato" del 2007, "Oggi sposi" del 2009, "Femmine contro maschi" e "Nessuno mi può giudicare" del 2011, fino al successo televisivo, prima con "Il maresciallo Rocca" poi con "L'ispettore Coliandro" dei Manetti Bros. e, infine, proprio con la prima stagione de "Il clandestino".
Un apprezzamento da parte del pubblico stroncato da una morte improvvisa e prematura, a soli 51 anni.