Come già avvenuto nel corso dell'ultima sessione estiva, ad infiammare il mercato ci pensa Lazar Samardzic. Il centrocampista dell'Udinese è al centro dei pensieri di qualche club in Serie A, e non soltanto. Lo scorso anno era stato accostato a Napoli e Juventus, prima di sostenere le visite mediche con l'Inter, salvo poi restare a Udine. Quest'anno è stata la Lazio a fare i primi sondaggi, ma la pista non si è mai riscaldata. Si è inserito allora il Milan, pronto a fare sul serio. La richiesta è di 25 milioni di euro e i rossoneri stanno provando a inserire il cartellino di Adli. Moncada e Ibra hanno già l'ok del calciatore, che nel frattempo ha detto no al Fenerbahce, ma la trattativa non sarà così semplice. Dunque, dove giocherà Samardzic il prossimo anno e soprattutto, sarà un giocatore del Milan? L'ex bandiera bianconera, Fabio Rossitto, commenta a Tag24.
D: Domanda difficile, dove giocherà Samardzic il prossimo anno?
R: Io ero convinto e sicuro che sarebbe rimasto a Udine, ma ormai si parla del Milan con grande insistenza. C'è sicuramente qualcosa di vero, ma non ho ancora la certezza che lui possa partire. Al momento direi che è un 50 e 50 tra i friulani e i rossoneri
D: Sembrerebbe però che Samardzic abbia voglia di andare al Milan, è un club in cui può far bene? Fonseca può essere l'allenatore giusto per far sì che lui possa consacrarsi definitivamente?
R: Sì perchè è un giocatore di qualità, che ha bisogno di giocare in una certa maniera. A Udine farebbe bene perchè, con l'arrivo del nuovo allenatore, sono convinto che sia cambiata anche la mentalità. Se decidesse di restare, giocherebbe in una posizione diversa e sicuramente più adatta a lui con questo 3-4-3. Dall'altra parte però, anche se dovesse andare al Milan, troverebbe una situazione ideale. Fonseca è uno che ha una chiara idea di gioco e che chiede alla propria squadra di dominare la partita con aggressività. Credo che Samardzic sarebbe perfetto perchè è un giocatore ancora giovane, ma di grande prospettiva e uno che ha grande qualità.
D: Sullo sfondo resta anche l'interesse per la Lazio, che è un passo indietro rispetto ai rossoneri, ma che comunque c'è. Lo scorso anno c'erano state Napoli, Juventus e soprattutto Inter. E' questo il suo livello? E' pronto per il grande salto?
R: E' un giocatore che ha già dimostrato ciò che vale e tutte le sue qualità. Finora, l'unica cosa che gli è mancata, è la continuità che serve per giocare a determinati livelli, ma credo sia perchè è ancora giovane. Probabilmente ha solo bisogno di tempo e fiducia. Ha grande visione di gioco, senso del gol e talento, e soprattutto ha ancora ampi margini di miglioramento. Può diventare veramente importante perchè è uno completo. Forse a tratti non è stato messo nelle migliori condizioni e fino a un certo punto non aveva ancora trovato la sua giusta posizione in campo. Se trova l'allenatore che lo capisce da subito, può fare il salto di qualità.
D: Se l'operazione si dovesse concretizzare, per l'Udinese sarebbe una grossa perdita. Ma quali sono le tue aspettative sulla stagione dei friulani?
R: Credo che si stia facendo un grosso lavoro e ho molta fiducia, in questo momento, nell'Udinese. Hanno vissuto un anno terribile e sono arrivati a un non niente dalla possibile retrocessione. Ogni tanto può capitare, soprattutto in un club così. Detto questo, sono fiducioso per il futuro e credo si siano riorganizzati al meglio. E' stato stravolto tutto ed è arrivato un allenatore con una mentalità diversa. Runjaic richiede un calcio offensivo e divertente. Negli ultimi anni si era perso anche il gusto di vedere la partita e lui vuole proporre qualcosa di diverso e più europeo. Servirà pazienza, fortuna e qualche colpo sul mercato. Mi auguro che si possa iniziare col piede giusto, perchè questo aiuterebbe tanto. Gino Pozzo sta lavorando in maniera concreta.
D: I tifosi dell'Udinese hanno già messo in conto l'idea di perdere Samardzic?
R: Penso proprio di sì, ormai questo calcio ci ha abituato. Il tifoso sa bene che quando è il momento di spiccare il volo, Udine non chiude la porta a nessuno. Si attua una strategia chiara per cui si prendono giocatori da valorizzare, che siano in grado di dare tutto per questa maglia. Poi nel momento in cui sono pronti, è giusto lasciarli andare".