L'Italia del volley batte la Serbia 3 a 0 e conquista una semifinale storica alle Olimpiadi di Parigi 2024. La squadra di Velasco è scesa in un campo tesa e contratta, ma poi è riuscita a venir fuori, ribaltando il risultato nel primo set e distruggendo le avversarie. Una partita senza storia, che riscatta l'eliminazione ai quarti di Tokyo, per un traguardo mai raggiunto prima. Ora le azzurre affronteranno nuovamente la Turchia, già battuta 3 a 0, ma a cui bisognerà fare estrema attenzione. Stasera intanto sarà la volta dei ragazzi, che alle ore 21:00 se la vedranno contro la Francia, padrona di casa, per una semifinale tutta da vivere. Per commentare il momento straordinario e la prestazione di ieri sera, Giulia Pisani, ex pallavolista e commentatrice sportiva, è intervenuta in esclusiva a Tag24.
D: L'Italia batte la Serbia 3 a 0 nella gara dei quarti di finale delle Olimpiadi di Parigi 2024. Te l'aspettavi una squadra così forte e una partita così?
R: Onestamente mi aspettavo una partita più combattuta. Avevo molti dubbi, non tanto sulla nostra forza, ma sulla particolarità del match. Il mio pensiero, come quello di tante altre, è andato a Tokyo E infatti ho sentito svariate dichiarazioni in questo senso. C'era questo fantasma che rischiava di venir fuori, ma eravamo a un'Olimpiadi diversa, con un altro staff completamente diverso. In questi quattro anni è cambiato un po' tutto. Sono davvero contenta e ho finito la partita in lacrime, perché sono ragazze che conosco, di cui apprezzo il valore. Aspettavo questo momento da tre anni. Non so come andrà a finire, ma ci meritiamo una medaglia assolutamente, poi il colore lo decideranno loro.
D: In questi anni effettivamente si è lavorato tanto e si è costruito questo tipo di percorso, partendo proprio dal nuovo Ct, Julio Velasco?
R: Io vedo un cambiamento netto e penso che si comprenda anche dalle parole delle ragazze, che nominano Julio in ogni intervista che fanno. Alla fine, l'allenatore, ti deve dare anche quella tranquillità necessaria per affrontare le partite in un determinato modo. Ti deve prospettare quello che potrebbe essere e credo che la chiave, nel match di ieri, sia stato il primo set. Portarlo a casa ci ha tolto tantissima tensione.
D: Nel primo set, a un certo punto, si era andati sotto di qualche punto. Poi siamo uscite fuori, è stato lì che l'abbiamo vinta?
R: Siamo andati sotto di quattro o cinque punti e credo che le ragazze fossero scese in campo molto tese. Abbiamo preso diversi ace diretti e la battuta è uno dei primi segnali della tensione. Abbiamo sbagliato tanto, commesso nove errori diretti, ma poi siamo rinate e portare a casa quel primo set è stato davvero fondamentale. Non possiamo ragionare con i se e con i ma, ma la cosa determinante è ragionare rispetto a quello che è accaduto.
D: Adesso ci dobbiamo preparare per la semifinale, che partita ti aspetti?
R: Sarà sicuramente una partita diversa. La Turchia ha giocato meglio contro la Cina, rispetto a quanto aveva già fatto contro di noi. Ho sentito le dichiarazioni di Velasco e sono d'accordo con lui quando dice che giocare contro una squadra che hai già battuto 3 a 0, non è il massimo. Dovremmo affrontarla con un'altra mentalità, perché sarà una gara completamente diversa. Non so esattamente cosa sarà, perché non mi aspettavo il 3-0 con la Turchia, ed è arrivato; non mi aspettavo il 3 a 0 con la Serbia, ed è arrivato. Queste ragazze, finalmente, possono dire la loro ed esprimersi al massimo. Non erano riuscite a farlo appieno in questi anni, ma è tutto ciò che gli auguro. Le qualità per fare molto, molto bene, ci sono tutte.
D: Stasera intanto toccherà ai ragazzi scendere in campo nella semifinale Olimpica, contro la Francia. Aspettative?
R: Anche i ragazzi hanno già segnato la storia e quello che sono riusciti a fare contro il Giappone è stato un miracolo. In piccola parte ho rivisto quella partita del 2008, proprio contro il Giappone, nelle qualificazioni di Pechino. Al quarto set eravamo 24-17, ma poi abbiamo vinto la partita, qualificandoci per le Olimpiadi. È stato qualcosa di magico.
D: Cosa ti ha impressionato di più?
R: Direi la freddezza di Giannelli. Io penso che sia davvero una grande persona, un super capitano, un uoml con grandi valori e una freddezza invidiabile, anche nei momenti più difficili. Adesso davanti ci sarà la Francia, che è campione olimpico e gioca in casa sua. Hanno affrontato qualche difficoltà contro la Germania, e mi aspetto una partita lunga e faticosa. L'Italia però è una squadra compatta, che ci metterà anima e cuore. Questo può fare la differenza e abbiamo la possibilità di fare molto bene e conquistare la finale.