"Koopmeiners vuole trasferirsi alla Juventus", tuona senza tanti giri di parole mister Gasperini sulle pagine dell'Eco di Bergamo. "È andata benissimo fino alla scorsa settimana, poi il giocatore ha deciso di andare via. Ha già un accordo, si sente stressato e ha deciso di non giocare e non allenarsi più con noi" ha spiegato il tecnico della Dea. Un muro contro muro, che non fa bene né al calciatore, né tanto meno al club. Percassi era stato chiaro e nei piani della società non c'era la cessione del giocatore, che oggi però si è messo in una condizione diversa. I bianconeri sono pronti ad accoglierlo, ma dall'altro lato i bergamaschi non vorrebbero lasciarlo partire. Che succederà adesso? Koopmeiners vuole solo la Juventus o resterà all'Atalanta? In esclusiva a Tag24 ha risposto Ivano Bonetti, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie.
D: Gasperini ha praticamente ufficializzato che Koopmeiners vuole lasciare la Dea per trasferirsi alla Juventus. Un muro contro muro che non fa bene né al calciatore, né alla società?
R: L'Atalanta ormai va considerata una grandissima squadra e, se riuscisse a mantenere il calciatore, a mio avviso potrebbe lottare addirittura per lo scudetto. Hanno chiuso anche il colpo Retegui e ormai da qualche anno stanno lavorando alla grande. Parliamo di un club che è arrivato ai vertici e a cui manca pochissimo per poter lottare per il campionato. Mi ricorda un po' la Sampdoria dei miei tempi, che dopo aver vinto una Coppa delle Coppe, è ripartita con la volontà di crederci e alla fine abbiamo vinto lo scudetto. In parte capisco il giocatore, ma fino a un certo punto. Se la società non ti vuole cedere, e tu hai firmato un contratto, è giusto che rimani lì. Anche perché è in un club molto competitivo e si dovrebbe adeguare.
D: Oggi però i calciatori hanno sempre il coltello dalla parte del manico?
R: Purtroppo si, ma molto dipende anche dai dirigenti e dalle società. Devono invertire la marcia e tenere botta, facendo capire ai calciatori che o è così, o è così. Purtroppo però non c'è mai il rapporto diretto tra giocatori e società, ma ci sono sempre di mezzo i procuratori che, più operazioni fanno e più guadagnano. Il rapporto ormai si vive con distacco ed è davvero una cosa nociva.
D: Vista la situazione, pensi che alla fine Koopmeiners andrà alla Juventus?
R: Dipenderà tutto dalla forza che avrà la società e dalla volontà di fargli capire com'è la situazione. Nel momento in cui si dovesse chiudere il mercato, e lui dovesse rimanere all'Atalanta, sono sicuro che dal giorno dopo penserebbe solo ai bergamaschi. Dovrebbero avere la forza di portare avanti un pugno duro. Basterebbe far valere le ragioni del club, anche perché, ad oggi, se fossi io Koopmeiners, darei all'Atalanta il 70% di possibilità di vincere lo scudetto, contro il 30% della Juventus.
D: Pensi che la Juventus sia un cantiere aperto?
R: È un cantiere aperto, con un allenatore molto bravo, che però deve ancora dimostrare di essere un vincente. Thiago Motta dovrà puntare al bel gioco, ma non soltanto. Nei momenti difficili servono i giocatori che devono fare la differenza, e chi sta in panchina può arrivare solo fino a un certo punto.
D: Qualora dovesse partire Koopmeiners, Nico Gonzalez sarebbe il sostituto?
R: Così si vocifera e ci potrebbe anche stare, ma ribadisco che se io fossi l'Atalanta, non lascerei mai partire il giocatore. C'è un contratto in essere, e lo tratterrei, con la consapevolezza di voler vincere.
D: Oggi intanto è il giorno di Retegui, che l'Atalanta ha comprato per sostituire Scamacca. È il nome giusto?
R: L'Atalanta si è comportata da grande società e ha sfruttato al meglio un'opportunità importantissima. Retegui secondo me è un gran goleador, un attaccante d'area, uno che sa sfruttare al massimo tutti i palloni che gli arrivano. Se ha delle palle giocabili, è uno che fa sempre gol, e questa è una cosa rara nel calcio moderno. Scamacca partecipa di più al gioco, ha i colpi, ma l'attaccante del Genoa vede di più la porta. La Dea sta diventando davvero una grande squadra.
D: Un colpo chiuso in tempi perfetti, anche questo dà un segnale forte al campionato?
R: È un club in cui c'è grande competenza. I dirigenti dell'Atalanta hanno sempre lo sguardo a 360 gradi e sono pronti a sfruttare ogni singola opportunità del mercato. Nel calcio possono succedere tante cose, ma per vincere devi arrivare prima degli altri.