Prima gara ufficiale della stagione per il nuovo Napoli di Antonio Conte, una sfida che ha fornito diverse indicazioni soprattutto in chiave mercato. Ma cosa non ha funzionato con il Modena? Gli azzurri hanno disputato una gara di sofferenza contro una formazione, quella di Pierpaolo Bisoli, che per oltre 90 minuti è riuscita a trovare la giusta chiave tattica per ostacolare le manovre del Napoli. La squadra emiliana si è infatti presentata sul terreno del "Maradona" mostrando grande coraggio, arrivando persino a sfiorare il vantaggio dopo l'incrocio dei pali colpito da Palumbo. Il solo Raspadori, schierato prima punta, non è riuscito a trovare gli spazi giusti perdendosi, spesso e volentieri, nella fitta rete di maglie del Modena. Meret salva serata e qualificazione consentendo, quindi, ai suoi compagni di restare in corsa per la seconda competizione dell'anno, oltre al campionato, vista la mancata qualificazione alle coppe europee del nuovo anno.
Il Napoli, dopo la gara con il Modena, inizia a riflettere sulle prossime mosse. Il nuovo progetto tecnico è partito da poco, ma sono già emersi punti deboli di una rosa che necessita di ulteriori interventi. Ma quali sono state le problematiche principali? I campani si sono presentati alla sfida con un centrocampo a due formato da Anguissa e Lobotka, mentre al centro della difesa è stato schierato il nuovo acquisto Alessandro Buongiorno. Un 3-4-2-1 che, nonostante le prove tutto sommato positive di mediana e reparto difensivo, ha riscontrato invece diverse problematiche in termini di realizzazioni e spunti offensivi. La squadra di Pierpaolo Bisoli ha messo in difficoltà l'attacco azzurro soprattutto negli spazi stretti, creando densità e lasciando poche possibilità per le invenzioni di Kvaratskhelia, unico a provarci seriamente con i soliti lampi di classe.
Le carenze maggiori si sono quindi intraviste nel terminale offensivo, Raspadori ha disputato sicuramente una prova di grande sacrificio e impegno, troppo poco però per cercare di impensierire la retroguardia del Modena. Pesa l'assenza di una prima punta, da sempre uno dei punti di forza delle formazioni guidate da Antonio Conte. Aggressività, attacco degli spazi e gioco verticale, caratteristiche che al momento -per varie ragioni- non si sono viste nell'attacco del Napoli. Una mancanza evidenziata anche dal nuovo allenatore dei campani nel dopo gara, occasione per tornare, inoltre, sull'argomento calciomercato. A salvare tutto alla fine è stato Meret, grazie alla parata decisiva sul rigore di Zaro. Tra riflessioni e spunti per il futuro è già tempo, però, di pensare alla prima di campionato.
In casa Napoli il futuro ruota intorno alla posizione di Victor Osimhen, l'attaccante nigeriano non ha ancora ricevuto una proposta ufficiale e -nel frattempo- continua a osservare da fuori i propri compagni di squadra. La richiesta di Aurelio De Laurentiis, circa 130 milioni (il valore della clausola rescissoria), frena anche il PSG, club che segue da diverso tempo il calciatore azzurro.
Uno stallo che, di conseguenza, frena anche l'arrivo del suo possibile sostituto, Romelu Lukaku. Antonio Conte vorrebbe tornare a lavorare con il centravanti belga, ma probabilmente dovrà ancora attendere prima di poterlo riabbracciar visto che, Chelsea e Napoli, non hanno ancora trovato gli incastri giusti tra costi del cartellino e ingaggio.