Al caos non c'è mai fine. Se poi si pensa al Venezuela e a quello che è accaduto alle ultime elezioni, allora la situazione rischia di farsi ancora più preoccupante, soprattutto perché la contestata vittoria di Maduro sta sempre di più facendo il giro del mondo e qualcuno comincia a chiederne conto sempre di più.
Nelle ultime ore era stato Joe Biden a far capire che era il caso di considerare l'ipotesi di ripetere le elezioni, anche se poi ha rettificato e precisato il suo pensiero. Ma adesso è l'Unione europea e altri 21 Paesi che hanno stilato e firmato un documento dove chiedono la "verifica imparziale" dei risultati delle elezioni presidenziali in Venezuela, ampiamente contestati dopo la proclamazione di Nicolás Maduro in mezzo a accuse di frode.
"Chiediamo l'immediata pubblicazione di tutti i verbali originali e la verifica imparziale indipendente di tali risultati, preferibilmente da parte di un ente internazionale, per garantire il rispetto della volontà del popolo venezuelano espressa nelle urne", sottolinea una forte e perentoria dichiarazione congiunta dei 21 paesi più l'Unione Europea come blocco unico e granitico.
Un bel problema per Maduro che adesso non dovrà dire sempre e solo no come sta facendo da settimane nei confronti delle opposizioni. Il documento, letto dal cancelliere dominicano Roberto Alvarez al termine dell'investitura di Luis Abinader come presidente per un secondo mandato, è sottoscritto da Argentina, Canada, Cile, Repubblica Ceca, Costa Rica, Ecuador, Spagna, Stati Uniti, El Salvador, Guatemala, Guyana, Italia, Marocco, Paesi Bassi, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Regno Unito, Suriname, Portogallo, Uruguay e Unione Europea.
Diversi di questi paesi avevano già fatto un appello alla pubblicazione dei verbali da parte dell'autorità elettorale che accusano un colpo di stato al sistema e che, ugualmente, ha proclamato Maduro come presidente rieletto con il 52% dei voti. L'opposizione ha denunciato una frode e rivendicato la vittoria del suo candidato Edmundo González Urrutia.