L'alimentazione infantile, tra cibo spazzatura e fast food, può essere un punto cruciale per la salute dei figli. Sebbene ormai ci sia tanta consapevolezza riguardo l'importanza della propria dieta, tanti genitori si chiedono come è possibile convincere i bambini a mangiare sano.
Tag24.it ha deciso di approfondire la questione, intervistando la dottoressa Paola Campanaro, psicopedagogista, mediatrice genitoriale e direttrice del Centro Clinico "La Quercia", per comprendere le dinamiche che legano i bambini al cibo spazzatura, così come alla dipendenza da fast food. Come possiamo incoraggiare i nostri figli ad abitudini alimentari più salutari?
Una sfida continua per i genitori è quella di far accettare ai propri figli alimenti più sani, in particolare quando i bambini si legano a specifici cibi, che di sicuro di salutare hanno poco e niente. La dottoressa Campanaro ha spiegato che bisogna partire sin da subito con le buone abitudini quando si tratta di cibo:
È importante abituare i bambini, sin da piccoli, a mangiare una grande varietà di alimenti sani. Questo richiede impegno e organizzazione da parte dei genitori. Se il bambino è abituato a mangiare sempre gli stessi cibi poco sani, bisogna iniziare gradualmente a introdurre alternative come frutta e verdura. So che può essere difficile e che i genitori spesso cedono alle richieste per comodità, ma è fondamentale mantenere la fermezza. Il nostro compito, come genitori, è anche quello di gestire le proteste dei figli.
Insomma, iniziare a presentare per merenda una mela come snack, un frullato di frutta, inserire le verdure, sin da subito, aiuterà il bambino a riconoscere certi alimenti come familiari buoni, poiché rappresenteranno un'alternativa sempre presente in casa. Più un figlio sarà abituato ad un certo tipo di cibo, più non ci si dovrà battere con i suoi capricci.
Entri in un fastfood e trovi più bambini che adulti. Ci siamo mai chiesti perché? Secondo la dottoressa Campanaro, il motivo per cui i bambini sono così attratti dal fast food non è solo legato al gusto del cibo, ma l'intera esperienza che il bimbo può vivere grazie a questa piccola dimensione commerciale:
Il fast food non vende semplicemente cibo, ma un'esperienza. L'ambiente colorato, i giochi e i regali attirano i bambini, rendendo il tutto più divertente. In più, il cibo è ricco di zuccheri che fanno alzare rapidamente la glicemia, attivando il "circuito della ricompensa". Questo porta a un piacere immediato ma di breve durata, perché spesso, un'ora dopo aver mangiato al fast food, si ha di nuovo fame. Inoltre, il fast food crea una sensazione di familiarità e sicurezza. I bambini sanno già cosa aspettarsi e questo li rassicura: un'elemento essenziale per attrarre i più piccini.
Portare i bambini al fast food occasionalmente non è un problema, secondo la dottoressa. Tuttavia, è importante che questo tipo di pasto rimanga un'eccezione, un premio occasionale, e non un'abitudine:
Il proibizionismo totale non funziona. Negare completamente queste esperienze le rende più attraenti. È importante trovare un equilibrio. Portare il bambino al fast food ogni tanto, magari una volta al mese, va bene, purché in casa si offra un'alternativa sana e il fast food non diventi un'abitudine. La chiave è la moderazione: quella volta al mese non crea problemi. È quando il fast food diventa parte regolare dell'alimentazione che possono insorgere problemi, sia fisici che psicologici.
Oltre agli evidenti rischi fisici, come l'aumento di peso e le malattie metaboliche, la dottoressa Campanaro ci ricorda che esistono anche effetti psicologici dannosi del cibo spazzatura.
Dal punto di vista fisico, il consumo regolare di cibo spazzatura può portare a obesità, problemi cardiovascolari e disturbi posturali. A livello mentale, c'è un impatto negativo sulla memoria e sull'apprendimento, in quanto questi cibi possono ridurre la capacità di concentrazione.
Inoltre, possono creare una vera e propria dipendenza: più mangiamo cibo spazzatura, più lo desideriamo. Questa dipendenza può aprire la porta a futuri comportamenti dipendenti, come il gioco d'azzardo o l'uso di sostanze. Infine, c'è il rischio di obesità, che può portare a gravi conseguenze a lungo termine, come problemi di Alzheimer precoce, Parkinson e demenze.
Le scuole e le istituzioni dovrebbero pensare in modo più mirato all'alimentazione dei bambini. La dottoressa Campanaro spiega come, nelle scuole superiori, sia fondamentale limitare l'accesso al cibo spazzatura nei distributori automatici, ad esempio:
Le scuole possono fare molto. Una delle battaglie che porto avanti è quella di eliminare i distributori automatici di cibo spazzatura, sostituendoli con alternative più sane, come frutta o yogurt. Anche le mense scolastiche devono rispettare standard elevati e il comitato genitori deve vigilare affinché questi standard siano rispettati. Il cibo deve essere sano e seguire una filiera alimentare controllata, possibilmente con prodotti a chilometro zero.
Abbiamo parlato di limiti per i bambini nel capitolo riguardo come farsi rispettare dai figli.
Nella prossima puntata del nostro "manuale per genitori", torneremo ad approfondire nuovi temi, sempre attraverso le interviste con la dottoressa Campanaro.
Si ringrazia per la realizzazione del progetto anche la dottoressa Laura Fumei, Responsabile per la Comunicazione e i Progetti scolastici del Centro Clinico La Quercia.