Dopo Nico Gonzalez e Teun Koopmeiners la Juve non ha alcuna intenzione di fermarsi. La società bianconera continua a insistere per portare a Torino Jadon Sancho, esterno offensivo che è in uscita dal Manchester United, club dove ha fatto ritorno dal prestito al Borussia Dortmund nella passata stagione. La Juve dunque lavora a quello che sarebbe un colpo di livello altissimo, che permetterebbe a Thiago Motta di avere una freccia in più sugli esterni e nuove soluzioni offensive a sua disposizione.
Riuscire a portare in Italia il calciatore inglese classe 2000 non è comunque impresa semplice e questo per diversi motivi, in primis economici. Per cedere Sancho a titolo definitivo il Manchester United chiede 50 milioni di euro, cifra che la Juve – che ha già investito tantissimo in questa sessione di calciomercato – non è disposta a spendere. E poco cambierebbe se i Red Devils abbassassero le richieste di circa 10 milioni, uno sconto ipotizzabile visto l’avvicinarsi della fine del calciomercato.
La Juve dunque non vuole/può spendere una cifra così importante come quella richiesta dal Manchester United, ma allo stesso tempo vuole portare il calciatore in Italia. Come fare allora? La strategia bianconera è chiara: acquisire Sancho in prestito secco, senza nemmeno inserire l’opzione di riscatto da esercitare eventualmente al termine della prossima stagione. Una strategia che potrebbe risultare vincente, ma che comunque invita ad alcune riflessioni. Per cedere Sancho in prestito fino al termine della stagione il Manchester United chiede una cifra alta, circa 10 milioni di euro. La Juventus proverà ad abbassare le pretese degli inglesi, pur consapevole che difficilmente scenderà sotto i 7 milioni di euro.
Ma i bianconeri sembrano disposti ad andare avanti con questa formula, la stessa utilizzata per acquisire Francisco Conceicao, arrivato dal Porto in prestito secco senza diritto di riscatto per 7 milioni più ulteriori 3 milioni di bonus. Qual è l’idea alla base della strategia Juve? Provare a vincere subito, senza pensare troppo al futuro. Non si spiega in altro modo altrimenti la decisione del club bianconero di acquisire giocatori in prestito secco a prezzi molto alti.
Ma oltre alle onerose richieste del Manchester United per privarsi di Sancho, la Juventus deve i conti anche con l’elevato ingaggio percepito dal calciatore. I 20 milioni di euro lordi l’anno guadagnati dall’inglese rappresentano il vero scoglio per l’affare. Ma da questo punto di vista è arrivata un’apertura importante da parte dei Red Devils, che si sono detti disponibili a contribuire al pagamento di una parte dell’ingaggio, visto che Sancho non rientra nei piani di Ten Hag. Resta però da capire quanto lo United sia disposto a pagare: da questo dipende il buon esito dell’operazione Sancho alla Juve.