La Ferrero lancia sul mercato la Nutella vegana e da giorni non si parla d'altro. L'azienda piemontese di dolci ha fatto bingo, per due motivi: la pubblicità va alla grande grazie all'attenzione generale sul nuovo prodotto e l'assalto a una fetta di mercato sempre più in crescita - quella dei vegani e di chi è intollerante al lattosio - è appena iniziato. Ora la Nutella è davvero per tutti. Sui social impazzano i video di assaggi e opinioni e chi l'ha provata assicura: il sapore della crema spalmabile 100% vegetale è identico a quello classico. La crema veg ha il tappo verde, si chiama Plant Based e, stando ai pareri dei curiosi che l'hanno gustata, sarebbero le uniche cose che la differenzierebbero dalla versione tradizionale. Il dibattitto è aperto e probabilmente durerà un bel po', com'è successo per il gelato alla Nutella che ha tenuto banco questa estate. Ma cosa ne pensano i vegani di questa novità? L'Associazione vegani italiani e VEGANOK plaudono alla variante con lo sciroppo di riso e ceci al posto del latte (restano gli stessi gli altri ingredienti) ma pongono un quesito alla Ferrero che riguarda la certificazione vegana.
La Nutella vegana al momento è possibile trovarla nei negozi di Italia, Francia e Belgio: il barattolo è quello da 350 grammi e il prezzo consigliato è di 4.49 euro. Nel 2025 comincerà la distribuzione negli altri mercati stranieri. Dopo un anno e mezzo dall'inizio dello sviluppo della versione vegetale della crema spalmabile alle nocciole più famoso al mondo, è partita la produzione nello stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino. La corsa all'acquisto è cominciata e chi non la trova al momento si affida al giudizio di chi l'ha acquistata e provata con tanto di video sui social network.
La curiosità è tanta e anche i vegani sono stuzzicati dalla voglia di assaggiare la Nutella Plant Based. L'Associazione italiana vegani e VEGANOK, il più importante Marchio di Qualità in Europa per prodotti vegani, si complimentano con la Ferrero e sperano che faccia da apripista alle altre aziende. "Non siamo contrari, anzi. E' un segnale positivo per il mercato perché il lancio sul mercato di un prodotto come questo, conosciuto in tutto il mondo, conferma la tendenza verso un'alimentazione sempre più vegana e incoraggia altre realtà a seguire questo esempio - spiega Renata Balducci, presidente della Onlus nata per diffondere l'etica vegan - Si può mirare a un'ampliamento dell'offerta dei prodotti vegani nei supermercati. Il messaggio è forte e chiaro, speriamo che altre aziende faranno altrettanto. Non può che far del bene un'iniziativa del genere. La multinazionale ha risposto alla richiesta sempre crescente di alternative vegetali e lo ha fatto anche bene. Non l'ho ancora assaggiata ma lo farò perché sono molto curiosa".
E' dello stesso avviso il marito di Renata Balducci, Sauro Martella, fondatore e Ceo di VEGANOK, la più importante certificazione italiana e europea che assicura che un prodotto sia 100% vegetale e non utilizzi alcun tipo di materiale di origine animale. "Complimenti alla Ferrero, una scelta giusta che avviene dopo tanti anni. Sarebbero stati ingenui a non farla perché quella quota di mercato sarebbe stata "rubata" da creme spalmabili concorrenti. Il mercato quindi lo chiedeva e la Ferrero ha fatto bene ad "accontentarlo". Quando noi vegani vediamo aziende non vegane che fanno prodotti vegetali siamo sempre contenti, perché sono meno animali uccisi e per noi è una cosa positiva".
Novità @Nutella_Italia #andreazenga e #RosalindaCannavó assaggiano la nutella Vegana è da provare sicuramente ? #zengavo pic.twitter.com/AvTvj4sY72
— Sonia (@SonySon96916254) September 3, 2024
La Nutella Plant Based conquista, quindi, l'apprezzamento dei vegani. Quello che Martella e Balducci non comprendono è la mossa della Ferrero di richiedere e ottenere la certificazione vegan alla Vegetarian Society, un'organizzazione vegetariana inglese. "Il mondo vegano non conosce questa associazione e questa certificazione. Ve lo posso assicurare - afferma Renata Balducci - E' la prima volta che la sento nominare. Mi ha stupito che la Ferrero abbia chiesto la certificazione a una realtà per noi sconosciuta tra l'altro vegetariana. Non dico che doveva affidarsi a VeganOk, la certificazione più importante a livello italiano e europeo, ma esiste la Vegan Society, la più grande organizzazione vegana del mondo creata da Donald Watson nel 1944. Perché farsi dare dai vegetariani il marchietto vegano? Tant'è che sul vasetto di Nutella non c'è scritto vegano ma "plant based". La stessa domanda se la pone Sauro Martella: "E' strana questa scelta un po' a "ribasso". La Nutella è sempre stato un prodotto vegetariano di per sé, ora nasce una versione vegetale e la certificazione vegana viene richiesta a un'associazione vegetariana".
Secondo gli ultimi dati di Eurispes, pubblicati a maggio 2024, sulle nostre abitudini alimentari è vegano il 2,3% degli italiani. Un dato quadruplicato rispetto al 2014