Il Napoli visto in queste prime tre giornate non è ancora la squadra che Antonio Conte desidera, anche se qualche segnale sicuramente è già arrivato, e i sei punti racimolati in classifica ne sono un buon esempio. La società si è mossa molto sul mercato, per accontentare le richieste del tecnico e questa sosta per le Nazionali servirà soprattutto agli ultimi arrivati, per mettersi a disposizione del mister ed entrare in sintonia con il resto della squadra. Nel frattempo, in questi giorni, il club ha trovato il sistema anche per liberarsi di Osimhen, che ha sicuramente condizionato l'estate azzurra. Ora la squadra non dovrà far altro che ingranare, ma per il Napoli, quale deve essere l'obiettivo stagionale e soprattutto, può addirittura lottare per lo scudetto? In esclusiva a Tag24, Raffaele Di Fusco, ex portiere azzurro, ha risposto alle nostre domande.
D: Guardando anche i risultati delle altre, in queste prime tre giornate di campionato, a cosa può ambire il Napoli e quale deve essere l'obiettivo stagionale della squadra di Conte ?
R: In questo avvio di campionato penso che la Juventus abbia dimostrato di essere la squadra più avanti di tutte, anche se alla fine l'Inter resta la squadra da battere. Praticamente tutti i top club, in questa sessione estiva di mercato, hanno cambiato tantissimo, e sono convinto che i bianconeri siano quelli che hanno dimostrato finora il miglior calcio. Per quel che riguarda il Napoli, invece, penso che vedremo le risposte migliori a partire dal mese di ottobre. Anche l'Atalanta ha fatto un grandissimo mercato e credo che questa stagione sarà la più equilibrata di tutti gli ultimi anni.
D: Ma quindi è un Napoli che può rientrare addirittura in lotta per lo scudetto?
R: E' difficile dirlo adesso perché dobbiamo vedere come si ambienranno i nuovi arrivati. Quel che è certo è che il Napoli è una squadra forte, e ha una squadra forte. Lotterà sicuramente per i primi posti e io mi azzardo a dire che dovrà arrivare tra le prime tre. Molto dipenderà anche da come andrà l'Inter, perché è chiaro che se dovesse fare quel che ha fatto lo scorso anno, sarebbe difficile da riprendere. I nerazzurri restano in testa, ma la squadra di Conte può sicuramente dire la sua.
D: Prime tre giornate di campionato, cosa ti ha lasciato il Napoli e come hai visto la squadra di Conte?
R: Per alcuni versi devo dire che mi è sembrato di vedere ancora il Napoli dello scorso anno. Questa rosa andava ampliata e rivista e infatti mi sono sentito di dare ragione a Conte per quanto detto in conferenza stampa, soprattutto dopo la sconfitta arrivata contro il Verona. Sono stati commessi troppi errori, ma con l'innesto dei nuovi, le cose possono sicuramente cambiare. Gli ultimi minuti della partita con il Parma ci hanno già mostrato una squadra diversa. È chiaro che con Lukaku attacchi in un modo, con Raspadori lo fai in un altro.
D: La società però si è mossa moltissimo sul mercato, per accontentare le richieste di Conte, anche se i colpi più importanti sono arrivati negli ultimi giorni. Come valuti il lavoro svolto in questa sessione estiva?
R: Credo che alla società non si possa dire nulla, nel modo più assoluto. Penso che il Napoli abbia fatto un ottimo mercato, e che avrebbe potuto concluderlo in modo eccellente, se avesse preso anche un altro difensore centrale. Purtroppo se si dovesse infortunare Rrahmani, sarebbe un bel problema, perché a quel punto dovresti spostare Buongiorno centrale e poi giocare con Juan Jesus. Lui è uno di quelli che ha già commesso gli errori che faceva un anno fa. Questa credo che sia l'unica pecca, perché ritengo che la difesa sia incompleta, ma molto è dipeso dal blocco di mercato che la non cessione di Osimhen ha comportato. Altrimenti gli azzurri avrebbero fatto qualcosa in più, e credo che avrebbero portato a casa anche un altro centrale.
D: Nei confronti di Osimhen il club ha tenuto il pugno duro, e alla fine ha trovato la soluzione cedendolo in Turchia. Che ne pensi di come è stata gestita la questione?
R: Sinceramente credo che la gestione Osimhen sia stata disastrosa. Alla fine il Napoli è stato costretto a svendere il suo giocatore, inserendo una clausola rescissoria più bassa, rispetto ai 130 milioni previsti inizialmente. Penso che sia stato fallimentare, ma credo al tempo stesso che vada fatto un applauso a De Laurentiis per la dimostrazione che ha dato a tutto il calcio. Non sono sempre i giocatori a comandare, ma a farlo dovrebbero essere presidenti. Alla fine è stata un po' una via di mezzo e sicuramente il patron del Napoli ha dovuto optare per quella che era in quel momento la soluzione migliore.