"Denunce su denunce, ma poi nessuno fa niente e quando succede la tragedia tutti piangono". Amare le parole di Marco Doria, ex delegato ai rifiuti e componente della II Commissione Antimafia Anticamorra e Beni confiscati, al telefono con Tag24 per segnalare il grave stato dell'ex parcheggio multipiano di via Magnagrecia 60, a Roma, abbandonato e trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto.
Schifoso. Inguardabile. Ma soprattutto pericoloso. Questo è quanto contraddistingue il piano terra del parcheggio multipiano "Metronio", in via Magnagrecia 60, nel centrale quartiere San Giovanni di Roma. Un'opera di pubblica utilità trasformata in una discarica maleodorante e completamente abbandonata a se stessa.
Ormai da anni, il garage è diventato casa di senzatetto e punto di scarico di qualsiasi tipo di rifiuto. Sconvolgenti le fotografie scattare da Marco Doria, ex delegato ai rifiuti e componente della II Commissione Antimafia Anticamorra e Beni confiscati, che ha più e più volte denunciato la situazione.
Con lui al sopralluogo, anche gli agenti della polizia di Stato del reparto scorte della questura di Roma. Criticità discussa, poi, a un Tavolo organizzato con il funzionario capo ufficio responsabile della Polizia locale del gruppo Spe Sicurezza Pubblica Emergenziale che si occupa dei rifiuti.
Oggi, 4 settembre 2024, l'ennesimo tentativo di segnalare una situazione pronta a esplodere. Queste, infatti, le parole di Marco Doria a Tag24:
"È una bomba pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Dentro c'è di tutto e di più, poi, ci sono le macchine parcheggiate proprio a un metro di distanza. Se scoppiasse un incendio là dentro sarebbe un caos. È una situazione che in tanti conoscono, ma le mani non ce le ha messe nessuno. Però, poi, ci lamentiamo se domani, fra una settimana o un mese, scoppia un incendio e dobbiamo evacuare un intero quartiere".
E dire che la struttura da circa 408 posti auto avrebbe dovuto essere oggetto di riqualificazione e ristrutturazione da parte del Comune di Roma in vista del Giubileo 2025. Non solo, sarebbero stati previsti per i lavori circa 14 milioni e mezzo di euro.
Veicoli e persino un'officina dismessa proprio a ridosso del parcheggio. Inutile dire quanto ciò sia pericoloso in caso di incendio, visto l'alto grado di infiammabilità e la loro potenziale esplosione. Una questione, tuttavia, che trascina nel degrado una delle zone più centrali della Capitale, dove si svolge il vicino mercato di via Sannio.
Eppure, nessuno sembra essersi mai accorto di nulla. Nessuna telecamera di sorveglianza è stata posizionata a monitorare l'area o risulta non funzionante. Né ha mai avuto luogo uno sgombero, come quello della discarica abusiva di via Collatina, terminato poco meno di un mese fa:
"Ho chiesto persino al Comandante della polizia locale in sede di riunione, oggi, come sia possibile una situazione del genere e lui mi ha risposto che chi ha fatto una cosa del genere andrebbe arrestato. Però, fino ad oggi, nessuno ha mai denunciato? Nessuno ha mai visto i soggetti che entravano a scaricare tutto questo materiale? È allucinante".
Un episodio grave paragonabile al proverbiale elefante nella stanza, che tutti vedono, tutti conoscono, ma che fanno finta di non vedere. Ma Roma continua ad annegare nei rifiuti e a venire devastata dagli incendi, scoppiati proprio nelle discariche abusive.
Solamente quest'anno, infatti, Marco Doria ha denunciato ben 47 siti illegali, che da qualche tempo sono oggetto di operazioni di sgombero da parte delle autorità preposte. Peccato, però, che per ottenere questo risultato siano serviti i vasti roghi, come quello di Monte Mario, e numerose denunce:
"Perché il Municipio non si è attivato? Perché il gruppo del VII Municipio non ha fatto niente? Poi, quando accade qualcosa, gridano tutti al lupo al lupo. È un problema che va affrontato nell'immediatezza. Serve un team. Che ne parlino tutti, ma dopo non si agisce, è tutto inutile. Rimangono solo chiacchiere e si grida allo scandalo quando la collina di Monte Mario brucia per 4 giorni".
Un lavoro di denuncia dell'illegalità che ha portato Marco Doria a vivere sotto scorta da tre anni e mezzo e a essere bersaglio di numerose aggressioni. L'ultima proprio ad agosto, mentre si trovava in un bar in piazza Sant’Andrea a Porto Santo Stefano, poco prima di mezzanotte.
Due aggressori hanno tentato di avvicinarsi al membro della commissione antimafia e aggredirlo con calci e pugni. Fortunatamente, gli agenti della scorta sono riusciti a placcare e fermare uno degli aggressori. Purtroppo, però, l'altro è riuscito a fuggire e a far perdere le proprie tracce.
La polizia di stato della questura di Roma del Reparto scorte ha arrestato uno dei due uomini. A bloccarlo contro un muro il caposcorta. Il secondo uomo, invece, un santostefanese di 45 anni, è stato arrestato con l'intervento della squadra Mobile di Grosseto, a distanza di una settimana.
Si è concluso così il tentato agguato a Marco Doria lo scorso 16 agosto 2024. Il 45enne è accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, dopo il ferimento di uno degli agenti.