Tre pareggi non valgono un ottimismo incondizionato in casa Fiorentina. Ma se si va nel dettaglio della situazione, ecco che ai tifosi spunta un sorriso quando si parla di Moise Kean. L'ex Juventus ha dato risposte, sta già risultando un fattore per Palladino dal punto di vista del gioco. Sente fiducia Moise, era quello che gli serviva, a Torino lo aveva dimenticato. Tant'è che è riuscito a strappare la convocazione con l'Italia dopo 10 anni dall'ultima volta. Questa chance non la vuole sprecare, ecco perchè è pronto a dedicarsi anima e corpo per la Fiorentina. I tifosi sono ottimisti, credono di aver trovato quel bomber che tanto mancava. Anche se, sull'argomento, Daniele Carnasciali non è così convinto.
Per l'ex difensore viola Kean è un buon acquisto, ma attenzione a considerarlo quel giocatore da tanti gol a stagione: "Spero di essere smentito, ma io non lo vedo come una prima punta da tante reti". Della serie: aspettiamo e vediamo, anche se il tempo a disposizione non è tantissimo. Non solo questo, Carnasciali punta il dito sul mercato: non tanto per le entrate, quanto per le uscite. "Ogni volta vendiamo i più bravi, ma così non si cresce", spiega in esclusiva a Tag24.
La Fiorentina deve trovare la strada maestra, ma intanto è già ricevuto risposte interessanti da Moise Kean, anche se Daniele Carnasciali ha una sua idea riguardo il giocatore di Palladino.
D: Deluso da quello che hai visto in queste prime tre giornate?
R: Direi di sì, ma non da Palladino; bensì, da un mercato in cui sono stati venduti velocemente i centrocampisti, ritrovandoti con una squadra incompleta in cui poi alla fine ci si è dovuti accontentare.
D: Però è arrivato anche Moise Kean, che ha già lasciato il segno: può essere lui il bomber che la Fiorentina cercava?
R: Lui serviva alla Fiorentina, e l'acquisto è stato buono, ma io non lo considero un bomber. Lui non basta, se poi fa venti gol tanto di guadagnato, ma negli ultimi ani non ha mostrato di essere un giocatore di questo tipo. Lo reputo un buon giocatore ma non una prima punta.
D: Non sembri essere molto ottimista.
R: Le ultime stagioni sono state complicate, al netto del fatto che abbiamo fatto una finale di Coppa Italia e due di Conference League. Dico questo perchè in campionato siamo lontani dal poter centrare un obiettivo importante, come lottare per l'Europa che conta. Io spero mi smentiscano, ma dalle prime partite ho visto questo.
Non solo Moise Kean, Daniele Carnasciali ha poi sottolineato come la Fiorentina non riesca a confermare i giocatori più forti, per poi costruire la squadra intorno a loro. Per l'ex difensore, questo diventa un problema in termini di crescita.
D: Serve tempo per assimilare i concetti?
R: Quello sì, però è un peccato vedere poi gente che va via. E' il caso di Nico Gonzalez: un giocatore che è migliorato notevolmente, ma che alla fine la Viola non è riuscita a trattenere, non ripartendo da un elemento come lui per migliorarsi. Ogni anno è così; ora sono arrivati Colpani e Gudmundsson, se dovessero fare bene, con ogni probabilità andrebbero da un'altra parte.
D: Serve far tornare la Fiorentina un punto d'arrivo?
R: Sì, o perlomeno puntare su giocatori che sono bravi e riuscire a tenerli, per migliorare poi la rosa. Ma non mi sembra sia la politica della Fiorentina degli ultimi anni.
D: Palladino è un salto in avanti dopo Italiano?
R: Te lo dico tra 3-4 anni (ride). Italiano qualche risultato l'ha raggiunto al netto delle finali perse, ma anche con lui non si sono riusciti a tenere giocatori per alzare il livello. Palladino è giovane e bravo, ma Firenze è una piazza tosta: se non fai risultati ti prendono di mira, è difficile starci.