È arrivata la decisione dei 2 giudici sui 6 indagati per estorsione nei confronti di Paul Pogba relativa ai fatti accaduti nel 2022 quando il centrocampista francese era ancora un calciatore del Manchester United.
I 2 giudici assegnati per il caso di Paul Pogba riguardo il rapimento e la conseguente estorsione ai danni del calciatore hanno preso la loro decisione sui 6 indagati tra cui lo stesso fratello Mathias, parte della gang.
Secondo quanto appreso dall'Agence France Presse i 6 indagati sarebbero stati rinviai a giudizio dai giudici. Una notizia che sorprende visto quanto accaduto al calciatore e per i tempi ulteriormente dilungati.
L'agenzia ha avuto modo di visionare i fascicoli e i documenti attinenti al caso, per analizzare i risvolti giudiziari, e ha assicurato riguardo il rinvio a giudizio deciso dai 2 giudici in questione a data da destinarsi.
Tra gli indiziati presente il fratello di Paul, Mathias, principale autore del rapimento e dell'estorsione ai danni del calciatore. Il 34enne, gemello di Florentin, è rimasto svincolato visto l'avvicendarsi della questione che in Francia ha tenuto banco dall'aprile del 2022.
È stato proprio poche settimane dopo l'avvenimento che i rumors sono diventati concreti e sono stati poi confermati dall'apertura del caso da parte dei giudici e dalla testimonianza diretta sia di Pogba che delle persone a lui vicine.
A orchestrare tutto, come già detto, Mathias insieme ad alcuni suoi amici: pronto a derubare il fratello minore di una parte dei suoi averi con l'aiuto di alcune persone della periferia di Parigi, ingaggiate per il misfatto.
Il rapimento è avvenuto il 19 marzo 2022, quando il calciatore francese ha preso parte all'appuntamento proprio nella periferia di Parigi insieme a suo fratello e altri amici di vecchia data cadendo in pieno nell'imboscata.
Mathias e gli altri avrebbero spinto Paul ad avere dei soldi con una certa insistenza: un blitz che ha creato una grande crepa nella famiglia del centrocampista e che si è trascinata fino ad oggi e che proseguirà visto il rinvio a giudizio.
In questi giorni Pogba è stato al centro di diverse voci, vista la sua partenza in direzione Svizzera per testimoniare per l'altro caso di cui è protagonista, quello che riguarda il presunto doping avvenuto durante la permanenza alla Juventus quando durante un test avvenuto il 20 agosto 2023, nel match contro l'Udinese, il calciatore è risultato positivo al Dhea.
A Losanna il centrocampista è venuto per rilasciare le sue dichiarazioni e la sua versione dei fatti al Tribunale Arbitrale dello Sport: ora, dunque, il centrocampista francese dovrà soltanto attendere il responso finale.
Intanto il calciatore ha ripreso a seguire la Juventus sui social dopo un presunto allontanamento, dovuto proprio al follow tolto su Instagram ma che è parso essere solo un errore e non mosso da una motivazione terza.
I rapporti tra club e calciatore, infatti, restano quelli prestabiliti con Pogba che continua ad allenarsi fuori rosa, separatamente, e percependo uno stipendio minimo di 2mila euro al mese, come previsto dalla legge.
Pogba ha un contratto in essere con i bianconeri fino al 2026 e, come intuito, la Juventus non agirà per vie legali contro il giocatore fintanto che non si comprenderà se lui è davvero colpevole o meno rispetto al test positivo dell'antidoping.
Soltanto in seguito potrà prendere una decisione definitiva, intanto la dirigenza continua in un atteggiamento di attendismo nel silenzio e mantiene una certa vicinanza formale rispetto alla famiglia e al calciatore stesso.