Dopo aver battuto la Francia in rimonta, ieri sera l'Italia ha vinto anche contro Israele, lanciando un messaggio chiaro sul presente e sul futuro. Spalletti sta lavorando molto con i suoi ragazzi ed è convinto di poter fare un ottimo lavoro, anche se il tempo a disposizione del CT è pochissimo. Delle risposte da questa sosta però le ha ricevute. Retegui è uno che ha dimostrato di saper segnare con continuità; Frattesi è in forma smagliante e quello di Tonali è un recupero decisivo, senza sottolineare la costante importanza delle colonne portanti di questa squadra. Ma con la vittoria contro Francia e Israele, l'Italia può aprire un nuovo ciclo? Giuseppe Galderisi, ex calciatore che ha vestito anche la maglia della Nazionale, ha risposto in esclusiva a Tag24.
D: L’Italia batte Francia e Israele e dimostra di essere in un buon momento: una squadra concreta e con grande personalità. Pensi che siano riusciti a fare un vero e proprio switch mentale, aprendo un nuovo ciclo?
R: Mi sono divertito tantissimo sia contro la Francia che contro Israele e ho visto una Nazionale che mi è piaciuta davvero molto. Quando la palla è bassa si abbassano tutti e poi hanno una grande facilità nel ritrovare due o tre dinamiche di gioco interessanti. Spalletti ha ritrovato il giocatore tra le linee e ha alcune certezze sugli esterni, motivo per cui nelle ripartenze riescono ad essere devastanti. Questo vuol dire che stanno lavorando molto bene e mi sembra che tutti credano fortemente in quello che fanno e in quelle che sono le richieste del CT. Vedo una squadra umile nel modo di affrontare le partite e che sa leggere i momenti, tutto viene naturale.
D: Quindi si comincia già a vedere la mano di Spalletti, oppure pensi che ci voglia ancora molto tempo?
R: Il discorso è sempre lo stesso, perché quando guidi una Nazionale fai più fatica a lavorare visto che non hai la quotidianità. Spalletti però sta mostrando quella che è la sua idea di gioco. Sono convinto che la lezione degli Europei ci abbia insegnato tanto e con l'aggiunta di qualche giocatore interessante, da questo momento in poi, l'Italia potrà fare molto bene.
D: A proposito di questo, quanto è importante il recupero di Tonali?
R: Credo sia fondamentale. Da parte di tutti i giocatori, sia quelli che hanno avuto la delusione dell'Europeo, che quelli che invece non c'erano questa estate, devono mettersi a disposizione e dare il loro contributo. Con un allenatore bravo come Spalletti, si può fare davvero bene. La cosa fondamentale è che la squadra dovrà trovare il prima possibile i giusti meccanismi. Nel frattempo però è chiaro che il ritorno in campo di Tonali può dare una grossa mano alla squadra. L'ho visto correre dal primo minuto fino alla fine contro la Francia. Ma la cosa più importante è un'altra, perché una nazionale che può cambiare cinque giocatori, pur mantenendo la stessa qualità lancia un bel segnale. Tanti si sono riempiti la bocca in un momento di difficoltà per Spalletti, e adesso probabilmente si dovranno ricredere.
D: È una Nazionale che con il carattere e la quantità, può ovviare anche alla mancanza di qualità, soprattutto nel reparto più avanzato, mancando un vero e proprio bomber?
R: Mi sembra che in queste due partite si sia puntato proprio sulla necessità di non dare all'avversario punti di riferimento. Raspadori, in modo particolare ieri, è venuto spesso fuori, mettendo in difficoltà Israele. Ma sono soprattutto i centrocampisti ad aiutare l'allenatore, che non ha a disposizione un bomber di razza. Si deve fare di necessità virtù, sfruttando al massimo anche calciatori come Frattesi o Tonali, che si trovano spesso in area. Ci sono tanti giocatori bravi che, attraverso questo modo di giocare, possono inserirsi ed essere concreti.
D: Hai la sensazione che si stia costruendo la Nazionale del futuro?
R: Penso e spero di sì, anche perché abbiamo sofferto molto in questo Europeo. Mi auguro che da questa di partenza si possa ricominciare a sognare in grande. Dobbiamo ricominciare a rispettare ciò che siamo. Qualche passo falso ci può stare, ma adesso abbiamo obiettivi grandi da perseguire e tanta strada davanti da fare. Ci vuole sicuramente positività.