Il caso Open Arms, con la richiesta di condanna a sei anni per il ministro Matteo Salvini, ha aperto un nuovo fronte di scontro tra maggioranza e opposizione sul tema della giustizia soprattutto dopo le dichiarazioni critiche del Governo, e di diversi esponenti della maggioranza, nei confronti della magistratura.
Una vicenda su cui, non a caso si innesta anche il dibattito sulla riforma della Giustizia con la maggioranza che coglie l'occasione per sottolineare la necessità di riformare o addirittura 'rifondare' il prima possibile il sistema.
Tra attacchi ai giudici e accuse di voler politicizzare la vicenda lo scontro tra maggioranza e opposizione – su due fronti diametralmente opposti – è servito.
Nella serata di lunedì 16 settembre, intanto, il vicepremier Matteo Salvini, è intervenuto nuovamente sulla vicenda e annunciando di non avere intenzione di patteggiare.
In serata, il segretario della Lega Matteo Salvini è intervenuto alla trasmissione Quarta Repubblica su Rete 4, ribadendo il suo punto di vista sulla vicenda Open Arms e sottolineando come - a suo avviso - stiano
provando in ogni maniera a mettere in difficoltà questo governo, e quindi attaccano me.
Il vicepremier ha anche annunciato che intende andare fino in fondo nel procedimento giudiziario.
Un appello alla destra a evitare lo scontro tra poteri, arriva dal presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, che a Cinque minuti su Rai1 ha sottolineato il rischio di trascinare il potere giudiziario in un conflitto.
Per il leader di Avs, Angelo Bonelli, intervistato dagli inviati di Tag24.it, con le sue parole Giorgia Meloni avrebbe aperto un conflitto costituzionale nel Paese.
ha dichiarato Bonelli.
La Premier, poche ore dopo la richiesta di una pena di sei anni per Salvini, scriveva sui suoi canali social:
È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) September 14, 2024
Una lettura che, naturalmente, trova in disaccordo il centrodestra che, da sabato 14 settembre, si è stretto a protezione del Ministro dei Trasporti.
Il deputato Giovanni Donzelli, Responsabile dell'Organizzazione di Fratelli d'Italia ha definito 'abnorme' la richiesta di sei anni per Salvini.
"Lui ha fatto il suo dovere come ministro e penso sia incredibile che qualcuno ipotizzi di metterlo in galera per questo. Io ho massimo rispetto della magistratura che come istituzione ha il nostro massimo rispetto, ma all'interno ci sono persone che sbagliano. È legittimo in democrazia evidenziare se non si è d' accordo. Nella giustizia come sistema abbiamo fiducia, ma la stiamo anche riformando.
Ha concluso Donzelli con un richiamo alla Riforma della Giustizia che rappresenta uno dei punti principali del patto di Governo.
Il senatore Lucio Malan, invece, ha evidenziato che
Le scelte politiche non dovrebbero essere oggetto di processo. Noi contiamo che non ci sia una condanna perché pensiamo che valga la divisione dei poteri.