E’ un atto dovuto alle tante persone che hanno avuto delle vittime in famiglia per il Covid e alle tante sofferenze che il Covid ha generato.
Commenta così l’istituzione della Commissione parlamentare Covid, il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, da ieri presidente della bicamerale d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza pandemica in Italia.
La commissione si è insediata ufficialmente ieri, mercoledì 18 settembre, con la nomina dell’ufficio di presidenza, la cui votazione è stata disertata dai commissari dei partiti di opposizione in segno di protesta. Opposizioni concordi nel bollare la commissione parlamentare come un tribunale politico nei confronti del Governo Conte II che, nella difficile primavera del 2020 e negli anni immediatamente successivi si trovò a fronteggiare l’emergenza Covid 19.
Accuse a cui il presidente Lisei risponde in un’intervista esclusiva a Tag24.it.
D: La seduta di insediamento della Commissione parlamentare Covid è stata un po' turbolenta, cosa è successo?
R: Non direi che è stata turbolenta, ci sono state le forze di opposizione che, in maniera diversificata, hanno scelto di essere presenti ma di non votare, come Movimento 5 Stelle e Italia Viva, o di non partecipare al voto, come il Partito Democratico e l'AVS. Scelte legittime, ma ovviamente l'insediamento della Commissione con l’elezione dei suoi organi principali e dell'ufficio di presidenza, era necessario e dovuto per legge. Quindi si è proceduto comunque all'elezione del sottoscritto, del vicepresidente e del segretario.
D: Con quale spirito opererà la Commissione?
R: Lo spirito con il quale qualsiasi commissione di inchiesta inizia i propri lavori: è un libro bianco che va scritto e che devono scrivere i commissari, nella consapevolezza che è una commissione che è partita in ritardo rispetto a tante altre commissioni per un – anche in parte legittimo - ostruzionismo da parte dell'opposizione e quindi bisogna recuperare un po' i tempi e quindi ci sarà da rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.
D: Avete già un crono programma dei lavori?
R: La prossima settimana si riunirà l'ufficio di presidenza e determineremo un primo calendario dei lavori che deve essere ovviamente condiviso anche con la Capigruppo. Sicuramente richiederà un lavoro sodo perché ci saranno tante audizioni da fare, ci saranno tanti atti da acquisire. La legge che istituisce la commissione d'inchiesta le attribuisce il compito di valutare, analizzare e indagare su tantissimi aspetti della pandemia. È difficile pensare quando si termineranno i lavori. La mia preoccupazione è più di terminarli in tempo e nei tempi che sono richiesti.
D: Cosa risponde invece alle opposizioni che dicono che questa Commissione sarà un tribunale politico?
R: Io non ho mai visto dei tribunali politici nei quali nella giuria partecipano anche membri dell'opposizione. Io non credo che sia un tribunale, anche perché le opposizioni potranno - se hanno voglia - partecipare, essere presenti, fornire il loro contributo per la verità e quindi contribuire effettivamente all'esito della Commissione. Chiaramente avranno prospettive e visioni diverse da quelle delle forze di maggioranza, ma potranno fornire il loro contributo e mi auguro che lo facciano. Non credo che sia un tribunale.