Gli effetti pratici sono tutti da valutare perché si è trattato di un voto su una risoluzione non vincolante nei confronti dei 27 Paesi membri, ma il segnale politico dato dall'europarlamento ieri, 19 settembre 2024, alla vigilia del primo viaggio di Ursula Von der Leyen a Kyev da presidente della Commissione riconfermata, è stato forte e chiaro. Con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, è passato il documento a sostegno dell'Ucraina che, all'articolo 8, dà il via libera a Kyev di utilizzare le armi che le vengono fornite dai Paesi europei anche in territorio russo, dove vengono individuate le basi da cui partono i missili che continuano a colpirla.
Sta di fatto che sull'articolo 8 che definisce proprio questo via libera, votato con solo 377 sì, il Partito Democratico si è spaccato. L'ordine di scuderia impartito dalla segretaria Elly Schlein era quello di votare contro. Ma, a parte gli assenti Dario Nardella e Giorgio Gori, si sono astenuti sei europarlamentari dem: Stefano Bonaccini (il presidente del partito), Pierfrancesco Maran, Irene Tinagli, Alessandra Moretti, Raffaele Topo e Giuseppe Lupo. Due big del partito, invece, hanno votato proprio a favore dell'articolo 8: Elisabetta Gualmini e la vicepresidente dell'europarlamento Pina Picierno. Proprio quest'ultima ha spiegato a Tag24.it i motivi della sua scelta.
Quello di ieri a Bruxelles sull'utilizzo da parte dell'Ucraina delle armi contro la Russia è stato un voto che ha messo a dura prova tutti i partiti italiani. Questa mattina, ad esempio, in una lettera pubblicata da La Stampa, Elisabetta Gualmini ha spiegato il motivo per cui, in dissenso dal suo Pd, ha votato a favore anche dell'articolo 8 della risoluzione all'attenzione dell'europarlamento: quello che permette all'Ucraina l'utilizzo delle armi europee anche in territorio russo: "L'ho fatto perché in linea anche con la nostra Costituzione", ha detto la parlamentare dem:
Contattata da Tag24.it, Pina Picierno, in questa legislatura confermata alla vicepresidenza del Parlamento europeo in quota Pd/Socialisti e Democratici, si affianca alla posizione esternata da Elisabetta Gualmini e spiega il suo voto in dissenso a quanto ordinato da Elly Schlein con queste parole:
La sfida alla linea politica voluta da Elly Schlein, quindi, è stata nei fatti. Il gruppo riformista del Pd a Bruxelles ha preso le distanze dalla segretaria. Tuttavia, a Tag24, Picierno tiene pure a sottolineare quanto segue:
Come dire: ci sono vedute diverse, ma almeno in questa fase non c'è alcuna volontà di rottura.