La prima "vittima politica" dell'associazione "Il mondo al contrario" è Marco Belviso. Il giornalista ed ex addetto stampa al comune di Udine è stato espulso dall'associazione perché secondo i suoi tre esponenti maggiori (Fabio Filomeni, Bruno Spataro e Gianluca Priolo) un'intervista di Belviso al quotidiano "Il Tempo" avrebbe violato lo statuto de "Il mondo al contrario".
Il giornalista però ha querelato Filomeni, Spataro e Priolo per averlo quasi costretto con toni minacciosi a firmare il documento di espulsione. Vediamo in quest'articolo chi è Belviso e cosa ha detto nell'intervista a "Il Tempo".
Niente partito ma c'è già un espulso: se non è un record poco ci manca. Se il generale Roberto Vannacci sembra scaldare i motori per fondare un proprio soggetto politico, ieri 23 settembre 2024 Marco Belviso ha querelato ai Carabinieri il presidente nazionale dell'associazione "Il mondo al contrario" Fabio Filomeni, il segretario Bruno Spataro ed il tesoriere Gianluca Priolo.
Belviso, già direttore de "Il Corsaro della Sera" e de "Il Perbenista", ha denunciato di aver subito un'"aggressione squadrista" da parte dei tre, che domenica 22 settembre si erano recati a casa del giornalista per fargli firmare il documento che ne sanciva l'espulsione dall'associazione "Il mondo al contrario": toni minacciosi, quasi da costringere Belviso a firmare un foglio di cui non sapeva l'esistenza fino a quel momento.
Chi è Marco Belviso e perché si è trovato in questa situazione? Nato ad Udine nel maggio 1967 e come detto giornalista ed editore del "Corsaro Nero" e promotore dell’associazione "La Ciurma", Belviso era stato nominato responsabile del Nord-Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna) per l'associazione che supporta Vannacci.
In passato aveva lavorato al comune di Udine come addetto stampa e nel 2013 aveva ottenuto una consulenza da Finest, la società per la promozione dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del Nord Est partecipata dalla regione Friuli Venezia Giulia.
Allo stesso tempo, Belviso è presidente del Movimento amici del Nordest per Vannacci, che il giornalista stesso descrive come un'associazione politica. Filomeni, Spataro e Priolo avrebbero contestato al giornalista di aver espresso una posizione politica in contrasto con l’articolo 3 del regolamento su diritti e doveri degli iscritti.
Non tira una bella aria quindi all'interno dell'associazione che raccoglie sostegno e simpatizzanti a favore di Vannacci. Il generale sembra sempre più orientato a creare un proprio partito e a lasciarsi alle spalle la Lega, in cui diversi esponenti della "vecchia guardia" sono sempre stati restii a considerare Vannacci come uno di loro.
Agli inizi di agosto Paolo Grimoldi, promotore del "Comitato del Nord" e leghista fin dai suoi inizi, in un'intervista a Tag24 di inizio agosto ci teneva a distinguere i voti che la Lega aveva guadagnato da sola e quelli che Vannacci aveva ottenuto. La differenza sta tutta nel fatto che insieme ad altri soggetti politici Vanancci ha stretto accordi per superare la soglia di sbarramento alle ultime Europee.
L'intervista della discordia che Belviso ha rilasciato a "Il Tempo" si inserisce in questo filone di frizioni sotterranee fra le associazioni e i comitati che sostengono Vannacci e la Lega intesa come partito dotato di una storica identità.
Belviso preferirebbe, come espresso nell'intervista, che i leghisti abbandonino le posizioni governative e moderate (in alcuni casi) a favore di posizioni proprie di politici come Susanna Ceccardi ed Anna Maria Cisint.
Niente più accordi o accomodamenti, ma un'intransigenza dura e pura su immigrazione e postura da tenere dinanzi alle istituzioni europee. Nulla che sembrasse un ultimatum che Belviso ed il Movimento amici del Nordest per Vannacci avevano posto di fronte a Vannacci (che il giornalista indica come estraneo alla storia) ma anche a Filomeni, Spatara e Priolo.
Non è però dello stesso avviso il presidente de "Il mondo al contrario", che a Sky ha riferito: