Il pericolo di una nuova polemica interna alla maggioranza sembra essere scongiurato. Pare ormai certo, infatti, che nella manovra di bilancio non dovrebbe trovare spazio la tassa sugli extraprofitti delle banche tanto osteggiata da Forza Italia, come torna a ribadire oggi, 24 settembre 2024, Maurizio Gasparri.
Malgrado le pressioni di una parte dell'esecutivo, la norma è sonoramente bocciata dal senatore azzurro che esclude categoricamente un'iniziativa del governo in tal senso.
La tassa sugli extraprofitti? "Non ci sarà" perché, in fondo, "esiste già".
Questo il Gasparri-pensiero su uno degli argomenti più discussi negli ultimi tempi tra i partiti che compongono la maggioranza di governo. Decade, forse definitivamente, l'idea di introdurre una tassazione supplementare per i guadagni 'extra' (appunto) degli istituti di credito maturati grazie all'aumento del costo del denaro e degli interessi dei mutui dovuto all'incremento dei tassi imposto dalla Bce.
Il senatore di Forza Italia, ai microfoni dell'inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, è decisamente chiaro nello spiegare che "già c'è la tassa sui profitti maggiori perché la tassazione è basata sugli utili" e, di conseguenza, non serve introdurre una nuova imposta. Da scongiurare anche per evitare di arrecare "un danno per l'economia", colpendo tutti quegli istituti di credito locali (come le banche cooperative) che sono di sostegno a famiglie, contadini e commercianti.
La sicurezza con cui Gasparri pronuncia le sue parole sembra, dunque, mettere la parola 'fine' sulla questione. Unica apertura concessa riguarda, infatti, quelle che il senatore definisce "tecnicalità" attraverso le quali le grandi banche potrebbero "creare dei vantaggi per i bilanci dello Stato".
Il riferimento è a quel contributo di solidarietà su cui la maggioranza sembra aver trovato una convergenza tra le varie posizioni che la animano e nei confronti del quale lo stesso Antonio Tajani si è detto favorevole.
Il senatore forzista marca la distanza di Forza Italia nei confronti anche dell'opposizione, questa volta sulla questione della cittadinanza per gli stranieri.
Dopo il tira-e-molla sullo ius scholae, Gasparri ribadisce la volontà del suo partito di andare per la propria strada, depositando la propria proposta di legge sulla cittadinanza. Non prima, però, di aver riunito i gruppi parlamentari e aver avviato in tal modo una discussione all'interno della coalizione di governo.
Nulla in contrario, spiega, al referendum proposto da +Europa e dalle altre forze del campo progressista, ma il senatore precisa che Forza Italia seguirà un percorso differente, senza particolare fretta o 'strappi' perché si tratta di una misura che "non ha una data di scadenza".