Mettiamola così: poche volte passa inosservato, Nicola Morra. E nemmeno oggi, 3 ottobre 2024: l'ex presidente della commissione Antimafia targato Movimento Cinque Stelle è di nuovo protagonista delle cronache politiche per un articolo apparso su Il Foglio in cui invita gli elettori della Liguria a stare bene attenti a chi votano in occasione delle prossime regionali del 27 e 28 ottobre: Marco Bucci, il candidato Governatore del centrodestra, è un malato oncologico e, si cita dal giornale di Claudio Cerasa, "potrebbe non terminare il mandato".
Apriti cielo. Anche perché Morra non è nuovo a questa considerazione. Lo ricorda lui stesso, sempre così come riportato dal Foglio: "Come dissi per la povera Jole Santelli in Calabria, motivo per il quale poi venni travolto dalle ingiurie, gli elettori liguri devono essere consapevoli che stanno votando una persona malata".
Jole Santelli, nonostante gli avvertimenti di Morra, a gennaio del 2020, vinse le elezioni regionali calabresi in quota Forza Italia. Purtroppo, però, morì il 15 ottobre 2020 a 51 anni per un cancro che l'aveva colpita nel 2014.
Ma, ad ogni modo: tornando al caso di oggi. Nicola Morra, nato a Genova 61 anni fa, vissuto in Calabria dove ha insegnato filosofia in un liceo, dal 2013 al 2022 parlamentare grillino duro e puro fino a giungere alla decisione di lasciare il Movimento in seguito alla scelta di Grillo di sostenere il Governo Draghi, oggi è candidato a Governatore proprio in Liguria per una lista che parte da outsider: "Uniti per la Costituzione".
Nicola Morra spesso e volentieri passa come un elefante nella cristalleria quando apre bocca. Quando poi è protagonista della partita politica più importante di quest'autunno e c'è da confrontarsi con avversari politici che, nonostante una malattia oncologica, sentono di mettersi in gioco, rischia di fare danni incalcolabili. Nel 2020, quando invitò gli elettori calabresi a pensarci bene prima di votare Jole Santelli, fu indagato dalla procura di Cosenza per diffamazione aggravata e continuata. Anche in seguito a una indignazione bipartisan, fu costretto a scusarsi o, quantomeno, a correggere il tiro. A ben vedere, la stessa cosa che tenta di fare oggi. Chiuso nell'abitacolo della sua auto, prima ha postato un video sui suoi social in cui afferma, con una espressione sdegnata, di non essere stato capito, anzi, di essere caduto in una vera e propria trappola. Poi, ha messo nero su bianco una smentita con tanto di annuncio di possibile querela.
Morra sui social ha tentato di parare l'inevitabile colpo mediatico con queste parole: