Nuovi problemi colpiscono il 'modello Riace'. La Corte dei Conti ha, infatti, condannato l'ex sindaco del comune calabro Mimmo Lucano a un risarcimento di oltre 500mila euro per la gestione dell'accoglienza dei migranti.
Il suo nome compare, infatti, in un elenco di circa quaranta soggetti ai quali la Corte ha contestato una serie di anomalie in merito alle attività messe in piedi per rispondere all'emergenza migranti.
TAG24 ha chiesto un commento in merito alla vicenda a Pino Palmieri, sindaco di Roscigno (Salerno) di Forza Italia, promotore di quello che definisce lo "ius del buon senso" per quanto riguarda le pratiche per la cittadinanza agli stranieri.
Solo un anno fa, l'ex sindaco di Riace festeggiava l'assoluzione in appello dal processo che lo vedeva imputato di associazione per delinquere, truffa, peculato, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Una sentenza che scacciò le ombre di una gestione illegittima dei processi di integrazione nel comune in provincia di Reggio Calabria.
Tuttavia, oggi, 13 ottobre 2024, Lucano è stato raggiunto da una nuova condanna che lo obbligherà a versare 531mila euro alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L'accusa è di aver affidato la gestione dell'accoglienza, tra l'aprile 2011 e il dicembre 2012, ad appaltatori esterni ma senza seguire le normali procedure e a cifre ritenute troppo elevate.
Pino Palmieri, sindaco di Roscigno, comune in provincia di Salerno, da anni si batte per una revisione delle norme sulla cittadinanza, addirittura dicendosi favorevole allo ius soli, sebbene quello di cui ci sarebbe bisogno, dice convintamente, è uno "ius del buon senso". La ragione è duplice: da un lato, quella squisitamente umanitaria; dall'altro, quella economica e sociale, dando nuova vita a un comune che, altrimenti, rischierebbe di finire disabitato.
Interpellato da TAG24 sulla richiesta di risarcimento a Mimmo Lucano, Palmieri sostiene:
Il sindaco del comune del Cilento spiega, infatti, che la procedura dei cosiddetti 'progetti Sai' (Sistema Accoglienza Integrazione) per Roscigno prevede un finanziamento da parte del Ministero dell'Interno "per 1 milione e 200 mila euro in tre anni". Si è aggiudicato la gara di appalto pubblica l'unico operatore partecipante ("Siamo nell'entroterra salernitano quindi, alla fine, partecipano uno o due soggetti al massimo perché non ci sono tanti operatori") che ha potuto anche "attivare tirocini formativi per avere la manodopera per servizi di pubblica utilità".
Soprattutto, Palmieri precisa che vengono nominati "tre soggetti che fanno una verifica sulle spese del progetto":
Un modello virtuoso, dunque, basato su un'attenzione particolare alle procedure da seguire. Azione resa possibile anche dalla conoscenza diretta delle persone che, in un paese piccolo come Roscigno, "quando hanno un problema, si rivolgono spesso direttamente al comune".
Una comunità magari ristretta ma che conta quasi 20 nazionalità diverse al suo interno. Persone capaci di integrarsi, con qualcuno di loro che ha deciso di fermarsi in quel territorio, mettere su famiglia e accedere, così, all'istituto delle case popolari.
Quando gli viene chiesto se problematiche come quella che ha colpito Mimmo Lucano potrebbero essere evitate se si avessero procedure di accoglienza e cittadinanza più agili, Palmieri replica che c'è la necessità di "percorsi molto più agevoli" poiché queste persone "lamentano proprio la lentezza in commissione per avere i documenti per essere regolarizzati".
Il sindaco del comune del Cilento parla di "esasperazione" dei migranti di fronte alle difficoltà burocratiche che incontrano. Una frustrazione che li porta, nel peggiore dei casi, ad abbandonare i progetti di integrazione, "finendo magari nelle grosse città dove, purtroppo, molte volte o finiscono nelle mani della criminalità o diventano senzatetto".
Una situazione sulla la politica è tornata a interrogarsi, con il dibattito su ius scholae e ius soli. "Ma io credo che se si applicasse lo ius del buon senso sarebbe meglio", chiosa il primo cittadino di Roscigno.