Viggo Mortensen for Kamala Harris: l'attore statunitense lancia il suo endorsement per la candidata dem. Le elezioni presidenziali statunitense sono ormai quasi finite e manca poco al voto di novembre: i sondaggi cambiano a seconda degli stati analizzati e grande importanza hanno anche le prese di posizione dei personaggi più famosi.
Lo star system americano ha una lunga tradizione di schierarsi apertamente e Mortensen non fa eccezione: lui voterà per Harris, anche se per lui non basterà il voto popolare per renderla la prima presidente donna degli USA.
Le star statunitensi hanno un modo di porsi verso la politica molto diverso rispetto a quelle italiane. In periodo di campagne presidenziali ce ne sono molte, negli Stati Uniti, che dichiarano con congruo anticipo in quale lista elettorale si registreranno ma soprattutto i loro endorsement.
"Voterò per..." non è soltanto un'affermazione, ma quasi un modo di essere e di agire. Viggo Mortensen come George Clooney e Taylor Swift: un'altra stella di Hollywood che voterà per Kamala Harris e appoggerà il Partito Democratico alle elezioni di novembre.
Le posizioni progressiste, a favore del diritto all'aborto e della comunità LGBTQIA+ che sono associate alla candidatura di Harris sono state il motivo che agli inizi di settembre hanno portato Swift a lanciare il suo endorsement su Instagram. Mortensen invece ha scelto la location della Festa del Cinema di Roma, in corso in questi giorni nella capitale italiana.
Ricevendo il premio alla Carriera in Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica e presentando anche il suo nuovo film "The Dead Don’t Hurt", Mortensen ha dedicato parole di supporto ad Harris, sperando che la sua figura possa stimolare il voto popolare diventando decisivo alle elezioni di novembre.
Paragonando Harris ad uno dei personaggi del suo film di recente uscita, Mortensen avverte però che se il voto popolare può esserle favorevole esistono anche altri meccanismi elettorali che lo bilanciano a favore del voto dei grandi elettori:
Per gli Stati Uniti le elezioni di novembre sembravano pronte a rimettere in scena lo scontro del 2020 fra Biden e Trump. Dopo la decisione del primo di lasciare la campagna elettorale a favore di Harris, la guerra dei sondaggi fra i due schieramenti (repubblicani e democratici) si è alzata di intensità, così come gli attacchi personali di Trump contro l'attuale vicepresidente statunitense.
Harris potrebbe in caso di vittoria diventare la prima presidente donna degli USA, traguardo sfuggito ad Hillary Clinton nel 2016. In istituzioni politiche spesso dominate dagli uomini, che occupano sovente posizioni di comando, le donne sembrano doversi adattare al loro stile di comando e di gestione per poter esser prese sul serio.
E' quanto pensa Mortensen, che come accennato paragona Harris ad uno dei personaggi principali del wester da lui prodotto, diretto ed interpretato. In Italia c'è un capo di governo donna, ma l'attore statunitense guarda oltre. Sembra che per esser prese sul serio, le donne in posizione di governo debbano esser considerate come gli uomini: