Una delle parole più pronunciate negli ultimi anni è 'resilienza'. Una diffusione capillare, favorita dalle difficoltà in alcuni casi drammatiche provocate dalla pandemia di Covid-19 che hanno reso questo termine quasi fastidioso per alcuni. Ebbene, non è la resilienza la parola che meglio si adatta a Ema Stokholma, artefice di una rinascita inarrestabile e a ritmo di musica, dopo un'infanzia che avrebbe messo molti in ginocchio.
No, per lei e per il suo percorso di vita sembrano più adatti termini come 'riscatto' e 'liberazione'. Una ribellione a un destino che sembrava già scritto, segnato da una madre che era in realtà un mostro, che sfogava rabbia e violenza sui corpi e sulle menti di Morwenn (questo il suo vero nome) e di suo fratello Gwendal.
Il risorgimento che la accompagna nella sua nuova vita, che la vede come una delle protagoniste assolute della radio e della tv italiane. Un'energia vitale che ha attirato l'attenzione anche di Carlo Verdone, che l'ha voluta al suo fianco per la terza stagione della serie "Vita da Carlo", in arrivo su Paramount+.
Ma prima c'è stato il dolore e l'orrore. Quell'orrore che solo le favole sanno scatenare nelle menti pure e, quindi, troppo fervide dei bambini. Perché in quelle favole, alla fine, l'orrore svanisce e "tutti vivono felici e contenti".
Anche per Morwenn Moguerou, nata a Romans-sur-Isère il 9 dicembre 1983, un lieto fine è arrivato, anche senza un principe azzurro a salvarle la vita. Ha dovuto fare tutto da sola, come racconta nel suo libro autobiografico "Per il mio bene", pubblicato nel 2020 e vincitore del Premio Bancarella nel 2021. La dolorosa fatica di crescere in una famiglia distrutta, con una madre violenta e crudele, l'ha accompagnata per i primi anni della sua vita.
Anche in quell'orrore c'era già Ema Stokholma, la nuova lei pronta a conquistare prima i palchi delle discoteche, poi il pubblico radiofonico e televisivo, con un nome d'arte ispirato a una canzone di Rino Gaetano ("Stoccolma", appunto). È lei stessa a raccontarlo, nelle pagine del suo libro, spiegando come fosse proprio la forza di non arrendersi a quella vita e di cercarne un'altra a farla resistere alle violenze di quella madre mostruosa.
Anche le peggiori, come quando sua madre provò a convincerla a saltare giù dal ponte che lei percorreva tutte le mattine per andare a scuola, come racconta sul suo profilo Instagram, in un post dell'agosto 2023, nel quale descrive il suo ritorno dopo tanti anni proprio a Romans-sur-Isère, teatro di tutta quella sofferenza.
Resistenza che si è trasformata in ribellione con l'adolescenza, fino alla decisione, all'età di 15 anni, di andarsene. Una fuga verso l'Italia, Roma e quel padre mai conosciuto.
Con lui resta pochi mesi, dopo i quali continua ad affrontare da sola tutto quello che la vita gli riserva. Non è facile, ovviamente, ma quella vita che aveva visto in mezzo a tutta la sofferenza patita negli anni passati, diventa sempre più chiara e si fa sempre più vicina. Si afferma come modella per prestigiose case di moda, da Dolce & Gabbana a Valentino e Fendi.
Ma non è ancora abbastanza. La sua fame di vita la porta verso il mondo dello spettacolo e così diventa dj. Un mondo che, all'epoca, è quasi esclusivamente maschile e dove le donne vengono guardate con ammirazione più per il loro aspetto fisico che non per la loro abilità in consolle. È a questo punto, nei primi anni Duemila, che nasce il nome Ema Stokholma e dove lei spicca il volo.
Una decade di successi, feste, soddisfazioni e divertimento che la preparano per il passo successivo, verso la radio e la televisione. Diventa una delle voci di punta di Rai Radio 2, dapprima al fianco di un mostro sacro del giornalismo musicale italiano come Gino Castaldo, con il quale conduce dal 2015 'Back2Back', e poi, a partire dal 2018, commentando il Festival di Sanremo e l'Eurovision Song Contest, prima in radio e poi anche in tv.
Popolarità e fama che sono sinonimi di gossip.
Ed ecco che la sua partecipazione e 'Ballando con le stelle' nel 2022 attira su di lei le attenzioni della stampa e del pubblico per la complicità con il suo compagno di ballo, Angelo Madonia. Una vicinanza che si trasforma in una relazione che per entrambi sembra avere le stimmate della cosa seria, certificata dalla convivenza.
Tuttavia, il loro rapporto termina dopo meno di un anno a causa di un'incompatibilità impossibile da colmare.
Ma la vita di Ema Stokholma non si ferma e trova una nuova sfida nel cinema. Paolo Virzì la vuole, infatti, nel cast di "Un altro Ferragosto", sequel del suo film di culto "Ferie d'agosto" del 1996, nel quale interpreta Gaia.
Una prova di attrice a cui si somma quella per Carlo Verdone nella terza stagione di "Vita da Carlo", la serie del regista romano per la piattaforma streaming Paramount+. Esperienza che accoglie con il consueto mix di entusiasmo e spensieratezza, come racconta ai cronisti che la intervistano sul red carpet della Festa del Cinema di Roma, tra cui l'inviato di TAG24 Thomas Cardinali, dove regista e cast presentano i primi episodi della nuova stagione. Qui, oltre a lodare la capacità di ascolto di Verdone, Stokholma si esibisce in un'insospettabile 'parlata' romana...
Un altro passo in avanti, l'ennesimo della sua esistenza. Anche questo, chissà, da lei già visto da lontano, negli anni passati. Proprio come il mito della fenice, che sa scorgere la bellezza della vita che la attende anche tra le ceneri della sua morte imminente.