Talento, umanità e sacrificio sono le parole che più di altre definiscono l'Uomo e l'Attore. Eduardo De Filippo, autentica e iconica espressione della napoletanità, è con Pirandello uno dei più grandi drammaturghi del Novecento. Non sempre amato dalla città che ha segnato la sua storia, personale e artistica, è stato maestro e allievo di una cultura che qualche volta lo ha messo alla prova, ma che non lo ha vinto. Negli anni ha coltivato la passione per il teatro con fatica e solitudine.
"E' universale oltre che attualissimo - dice Massimiliano Gallo - come tutti i grandi autori rimasti nella storia della drammaturgia. L'attualità è nei temi che tratta: quando abbiamo portato, su Rai1, Napoli Milionaria parlavamo di guerra, una tematica che rispecchia i problemi di oggi, ma anche i sentimenti che il conflitto porta con sé."
Lo stile di recitazione, dai tempi a oggi, ha subito una trasformazione: qual è la differenza tra il teatro di Eduardo e il modo di recitare, oggi? "Il teatro di Eduardo è complicato, racconta la vita vera, le dinamiche interne alle famiglie, è un teatro che richiede grande tecnica e profondità non è soltanto una prestazione estetica dell'attore! La recitazione ai tempi doveva essere impercettibile, l'attore non doveva dare l'idea di trovarsi in un ruolo, ma nel tempo è cambiata l'abilità degli attori. Le rappresentazioni dei personaggi possono essere esteriori, o si può scendere in profondità. Il teatro di Eduardo richiede uno sforzo obbligatorio."
"Un uomo che si è dedicato completamente al teatro, e alla vita, con dedizione assoluta, passione, concentrazione, è una persona che non aveva tempo da dedicare ad altro, ha esplorato l'animo umano, per questo riusciamo a coglierne la bellezza e il mondo della recitazione, oggi, ci sembra diverso. Il suo modo di concepire il teatro è quello giusto: richiede sforzo, dedizione fisica e mentale. La superficialità non paga!"
Gli attori italiani, di cinema, o serie televisive, non sempre si sono formati sulle tavole di legno del palcoscenico, come Eduardo insegna e come la professione richiede: perché? "E' un problema nostrano. Gli attori inglesi che si cimentano col cinema e la tv hanno tutti una preparazione tecnica straordinaria, grande professionalità, spaziano dal teatro alla tv, cantano, ballano. L'Italia ha inventato l'attore che fa solo serie televisive, o di cinema. Io credo che chi recita debba essere performante e completo."
La grandezza di De Filippo è "nel modo in cui ha rappresentato la guerra, gli uomini, le donne, tant'è che vediamo sempre donne fortissime e uomini deboli, in famiglia, ma non tutto quello che ha scritto lo ha vissuto."