Manca poco all'inizio di Sanremo Giovani 2024 e tra i concorrenti troviamo Bosnia, rapper, producer e cantante di origini napoletane. "Vengo dal Sud" è il brano che l'artista porta in gara nel contest in onda su Rai 2 dal 12 novembre. Tag24 lo ha intervistato in esclusiva prima di questa esperienza.
A Sanremo Giovani 2024 Bosnia arriva dopo una vita passata con la musica, visto che si è avvicinato a quest'arte a soli 8 anni. Scopriamo cosa ha raccontato a Tag24!
Come ti stai preparando per questo Sanremo Giovani?
Ti dico la verità, sono un po' un mangione, mi piace mangiare e sono anche un po' pigro. Però visto che lo sport aiuta comunque a tenere in forma, per prepararmi fisicamente ho ripreso la corsa. Per prepararmi vocalmente ho una vocal coach che mi sta seguendo, ma a prescindere faccio tantissime prove, mi filmo vedo dove ci sono gli errori per potermi migliorare. Per prepararmi mentalmente faccio tanta meditazione perché è importante essere centrati su se stessi. L'insieme di queste tre cose sicuramente mi farà stare tranquillo almeno con me stesso e con la mia coscienza. Saprà d'aver fatto il possibile a prescindere dal risultato finale.
Ti aspettavi di arrivare nella rosa dei 24 finalisti?
In realtà non avrei mai scommesso su questo. Alla fine è successo, probabilmente ho delle carte che mi posso giocare, perciò mi fido della decisione presa dalla commissione formata da gente esperta, che fa questo per lavoro. Una scelta che mi avvalora artisticamente e che alza anche la mia autostima
Non so se hai ascoltato anche le altre canzoni, però c'è qualcuno che speri di non trovare nella tua stessa puntata, quindi di non sfidare?
Non vorrei sfidare sicuramente qualcuno che sia lontano dal mio genere perché penso che a prescindere sarebbe un po' difficile il confronto. Mi sentirei in difficoltà. Però in linea di massima spero di non ritrovarmi contro un campano o qualcuno dalla mia regione perché un po' mi dispiacerebbe. Per me la sfida non è rilevante perché penso che quando stai affrontando questo tipo di gara il tuo avversario principale è te stesso. Il successo migliore è quello di superare le proprie aspettative più che la performance dello "sfidante".
"Vengo dal Sud" (guarda il videoclip su RaiPlay) racconta la storia di chi lascia le proprie radici per nuove possibilità, affrontando il dolore della perdita e la speranza del futuro. Ci sono immagini fatte di tradizioni, feste e il senso di comunità del Sud, mentre il sound spazia tra rap in dialetto napoletano e melodie italiane tra elementi EDM e alternative R’n’B.
Come nasce il brano Vengo dal Sud e quanto sei legato alle tue origini?
Vengo dal Sud è un brano che avevo in cantiere da un po' di tempo e sicuramente il lavoro di squadra ha portato alla stesura finale. A partire da mio cugino Giuseppe De Rosa che mi ha aiutato con le armonie e con l'idea appunto di utilizzare il ragno violino che è un po' la metafora di tutto il brano, anche se non si evince. Il morso del ragno ha dato vita alla tarantella, alla pizzica, a tutti questi generi musicali che appartengono al Sud Italia. Ma è anche un po' il morso della nostalgia che ti riporta alle origini. Nonostante sia un emigrante perché mi sono sempre spostato, per me le origini sono importantissime e rispettarle secondo me vuol dire anche dargli giusto omaggio con l'innovazione e con la contaminazione.
Filippo Bosnia, in arte Bosnia, classe 1998, compone i suoi primi versi nel 2006 che registra e arrangia da solo. All'amore per il canto e per la scrittura unisce quello per la musica elettronica. I suoi primi singoli, usciti per Aurora Dischi e Universal Music Italia, sono stati inseriti nelle principali playlist editoriali di Spotify e delle altre piattaforme di streaming.
Ti sei avvicinato alla musica da piccolissimo: quali sono gli artisti che influenzano la tua scrittura?
Da piccolino mi piacevano i cantanti che passavano in televisione. C'era questo programma che ti dava la possibilità di vedere caroselli di video, visto che io e mia sorella ballavamo hip hop ne avevamo preso uno con questo genere musicale. C'era anche "Quelli che benpensano" di Frankie hi-nrg mc, Mondo Marcio che è stato un artista che mi ha segnato tantissimo dal punto di vista del rap e della scrittura, Marracash. Anche se al giorno d'oggi gli artisti che mi hanno più segnato sono quelli dell'innovazione della musica campana, come Tullio De Piscopo che io adoro ed è un misto di funk, soul, hip hop, Pino Daniele sicuramente e tutto il cantautorato italiano. Inoltre la musica elettronica come Skrillex e gli Overmono.
Cosa significherebbe per te salire sul palco del teatro Ariston?
Significa sicuramente mettere un punto fermo ad un percorso che dura da tutta la vita. Per me è avvalorare un percorso nel quale non ho mai ceduto, non ho mai abbandonato. Ho sempre cercato di sopravvivere, perché se non hai un certo tipo di status è difficile vivere con la musica. A prescindere di come andrà, ho già vinto come soddisfazione personale. Arrivare lì cantare un mio brano in diretta, davanti a tantissimi italiani che guarderanno la televisione, sicuramente è un grande arrivo artistico a prescindere dall'esito.
All'Ariston poi potresti incontrare molti artisti Big: con chi ti piacerebbe duettare?
Sicuramente della scena attuale ammiro tanto Mahmood, mi piacerebbe collaborare con lui. Però visto il forte legame con le mie radici mi piacerebbe riportare sul palco James Senese.