Ron Howard apre il Torino Film Festival con Eden, opera in cui racconta il viaggio pionieristico di alcuni nobili pronti a popolare un isola sperduta delle Galapagos. Un’opera che esplora i temi della sopravvivenza, della resilienza e delle relazioni umane in un ambiente ostile e che si può vedere come di grande attualità con la nostra contemporaneità per quanto riguarda l’umanità. L’attenzione però è stata anche sulle parole che il due volte premio Oscar avrebbe pronunciato sulla rielezione di Donald Trump, visto che ha diretto la trasposizione cinematografica del film Elegia Americana tratto dal libro del suo vice JD Vance.
Ron Howard parlando di Eden ha spiegato l’importanza della storia che ha voluto portare sul grande schermo. Ha detto di aver sentito che la storia dimostrava come la vera definizione di "sopravvivenza del più adatto" si basasse su un impegno che andava oltre i propri interessi. Secondo lui, la vera forza nasceva dal credere nel futuro, nella famiglia e in tutto ciò che questo comportava. Ha aggiunto che continuava a credere in questo principio riconoscendo però un periodo di trasformazione, strettamente legato alla tecnologia.
L'autore ha poi proseguito spiegando la fuga non rappresenta una soluzione. Ha poi sottolineato come credere nell'amore e nel potere della connessione possa rappresentare una base solida per andare avanti. In tutto ciò è racchiuso quello spirito americano di imprenditorialità, di prendere in mano la propria vita e superare ogni ostacolo.
Ron Howard è noto per il suo approccio riflessivo e ha sempre mantenuto una posizione politica moderata e critica. Sebbene non si schieri apertamente con un partito, il suo lavoro riflette un impegno verso la comprensione delle disuguaglianze sociali e delle sfide politiche. Nel film Elegia Americana ha toccato temi legati alla crisi economica e alle divisioni politiche, senza fare propaganda, ma mettendo in luce le difficoltà e le storie umane dietro gli eventi politici.
Al Torino Film Festival ha però sottolineato la sua delusione per le ultime elezioni americane, che hanno visto il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump:
Ron Howard ha sempre trattato temi di grande profondità emotiva nei suoi film e lo ha ribadito anche al Torino Film Festival. Il cineasta ha espresso sorpresa riguardo al cambiamento politico di Vance, che da critico di Trump è passato a sostenerlo al punto da diventare il suo vice presidente.
Il regista ha chiarito che la sua intenzione era di concentrarsi sulle dinamiche familiari piuttosto che sulle ideologie politiche, ma la delusione era palpabile nelle sue parole. Ron Howard non può considerarsi un supporter in prima linea per i democratici, ma fa parte di quella parte del mondo hollywoodiano che ha salutato con grande preoccupazione il ritorno di Trump.
Il film Eden, distribuito come esclusiva per l'Italia da IIF, racconta la storia del dottor Friedrich Ritter (interpretato da Jude Law), un medico tedesco che, insieme alla compagna Dore Strauch (Vanessa Kirby), fugge dalla Germania in cerca di una vita lontana dalla corruzione e dal fascismo crescente in Europa. La loro ricerca di pace viene interrotta dall'arrivo di una seconda famiglia tedesca, i Wittmer (Daniel Brühl e Sydney Sweeney), che arrivano sull'isola per cercare un rimedio per il figlio malato.
Successivamente, l'isola viene sconvolta dalla presenza della baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (Ana de Armas), una donna ambiziosa e manipolatrice che vuole trasformare il luogo in un resort turistico esclusivo. Con l'arrivo di questi nuovi abitanti, l'isola si trasforma in un luogo di caos, dove crescono le tensioni, le rivalità e le manipolazioni, spingendo i personaggi verso una spirale di conflitti che culminano in violenza e inganni.