Una stagione ricca di alti e bassi per gli uomini di Pep Guardiola, che ottengono risultati storici, ma devono fare i conti con diverse complicanze che vanno oltre il terreno di gioco. Complessivamente non il miglior anno per i Cityzens, che nel 2023 avevano sfiorato il triplete, coronando il sogno di una vita: la Champions League. Analizziamo gli episodi salienti per la sponda azzurra di Manchester, dalla vittoria del campionato ai guai finanziari.
Gli azzurri di Manchester, sotto la guida di Guardiola, hanno raggiunto traguardi storici: dopo la vittoria di campionato e Champions League nel 2023, l'anno successivo i Cityzens hanno conquistato il quarto titolo consecutivo di Premier League, aggiungendo un altro prestigioso pezzo al puzzle della storia del club.
Il cammino degli azzurri è stato sontuoso: con ben 91 punti, il 19 maggio la formazione di Guardiola ha conquistato il titolo attraverso partite complicate e ostiche. La Premier non è mai stata un campionato facile, ma i Cityzens sembrano non arrestarsi di fronte a nulla. Attraverso prestazioni di qualità, hanno vinto match chiave utili a spezzare la concorrenza dell'Arsenal, che per larghi tratti della stagione è stato vicino al titolo (a gennaio del 2024 i Gunners erano primi con 5 punti di vantaggio sul City), ma alla fine è stato tradito dall'inesperienza e dalla pressione che comporta la vittoria di una Premier League.
Quando tutto sembrava essere perduto per la brigata di Manchester, qualcosa è scattato nella mente dei Cityzens, che hanno ricominciato a macinare punti, avvicinandosi all'Arsenal. Tra i match chiave della stagione si ricorda, in particolare, quello in trasferta contro il Tottenham, vinto per 2-0 grazie alla doppietta del gigante Erling Haaland. Altrettanto importante è stato il successo in trasferta contro il Brighton, vinto per 4-0, che ha consentito al City, quando era ancora al secondo posto, di rimanere aggrappato all'Arsenal e impedirne la fuga.
È sempre giusto onorare i traguardi, ma occorre sottolineare anche le ombre che hanno avvolto il club, tra cui l'eliminazione ai quarti di Champions League e la sconfitta in finale di FA Cup. L'amarezza per l'eliminazione dalla Champions League è stata tanta per Guardiola e compagni: il match contro i blancos di Ancelotti è stato estremamente equilibrato. Le due formazioni più forti al mondo hanno divertito il pubblico sia all'andata che al ritorno, ma la qualificazione si è decisa ai rigori.
Tanta bravura nel calciarli, ma anche un pizzico di fortuna: i rigori sono una lotteria, che ha premiato i madrileni e ha mandato a casa i Cityzens. Anche la finale di FA Cup, a fine maggio, non ha fatto dormire sonni tranquilli a Guardiola: la sconfitta è arrivata in un derby acceso contro l'altro lato di Manchester, quello dipinto di rosso. I Red Devils hanno prevalso in un match terminato 2-1, una vittoria di misura che ha permesso allo United di assicurarsi il suo 13° titolo nella storia di questa competizione.
Un'altra croce per gli uomini di Guardiola sono stati gli infortuni. Il primo su tutti, quello del Pallone d'Oro Rodri, che a settembre ha subito la rottura del legamento crociato e del menisco, ironia della sorte, proprio contro l'Arsenal. Un'assenza pesantissima che ha portato i Blues in una spirale negativa di sconfitte e risultati deludenti.
Nella lista degli infortunati non figurava solo il campione spagnolo, ma anche altri nomi di peso come Kovacic, il gioiello De Bruyne, Aké, Stones, Akanji, Dias ed Ederson.
A infierire sul club in questo momento negativo c'è stata anche la lunga lista di accuse (oltre 115) rivolte al club di Manchester per irregolarità finanziarie. Il processo è iniziato ufficialmente a settembre, con la Premier League che ha deciso di indagare a fondo su una vicenda intricata.
Inutile dire che il fattore economico ha aiutato il City a sbaragliare le pretendenti negli ultimi quattro campionati di Premier League e ha inevitabilmente contribuito alla vittoria dei titoli.