17 Jan, 2025 - 13:59

Trump nomina inviati speciali a Hollywood: premio per le celebrità pro-MAGA?

Trump nomina inviati speciali a Hollywood: premio per le celebrità pro-MAGA?

Donald Trump continua con le nomine della sua nuova amministrazione. Il presidente eletto ha sorpreso tutti con l'annuncio senza precedenti di tre inviati speciali a Hollywood. Questo ruolo, solitamente dedicato a intervenire in zone o questioni calde del mondo, ora avrà l'obiettivo di "riportare Hollywood al suo splendore".

Trump è noto per i suoi legami con Hollywood ed è sostenuto da grandi nomi del settore cinematografico. Ha deciso, infatti, su tre nomi pro-MAGA, che saranno i suoi occhi e le sue orecchie nella città del cinema in California.

Chi sono gli inviati speciali di Trump per Hollywood?

Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, vuole rendere Hollywood "più grande, migliore e più forte". Per realizzare questo suo piano, ha annunciato, su Truth Social, di aver nominato un trio di inviati speciali a Hollywood: Mel Gibson, Sylvester Stallone e Jon Voight.

Trump entrerà in carica il 20 gennaio ma intanto continua ad annunciare i nomi che faranno parte della sua amministrazione. Ciò che rende queste nomine insolite è il fatto che ambasciatori e inviati speciali sono solitamente scelti per rispondere alle esigenze in punti caldi come il Medio Oriente e l'Ucraina, non certo nello stato della California. Secondo Trump, però,"ambasciatori speciali" saranno impigeati "in un posto grandioso ma molto travagliato, Hollywood, California".

Premi alle celebrità pro-MAGA: strategia politica?

Durante la campagna elettorale, numerosi nomi del mondo dello spettacolo e dello sport hanno annunciato il proprio sostegno a Donald Trump. Infatti, tutte e tre le celebrità scelte dal nuovo presidente sono conservatori e oggi si distinguono come sostenitori del tycoon. Ciò solleva quindi dubbi sulla natura della scelta di Trump.

Gibson, per esempio, aveva fatto notizia per aver aspramente criticato l'avversaria di Trump, Kamala Harris. L'attore ha affermato a Variety di essere stato "sorpreso tanto quanto tutti gli altri" dall'annuncio che lo nomina "ambasciatore speciale". Stallone, invece, è un ospite abituale del club di Trump a Mar-a-Lago. In un evento a Palm Beach tenutosi nel mese di novembre, Stallone aveva definito Trump come il "secondo George Washington", che è considerato il padre degli Stati Uniti. Voight è un sostenitore di lunga data di Trump e lo ha definito il più grande presidente dai tempi di Abraham Lincoln, noto per il suo sostegno all'abolizione della schiavitù.

Questa mossa combina un forte senso di patriottismo con interessi economici, arricchita da un tocco di nostalgia, e dimostra anche l'intenzione di Trump di sostenere i suoi elettori più noti. Non è ancora definito in che modo le figure iconiche del patriottismo americano come Gibson, Stallone e Voight contribuiranno a questo progetto che mira a rilanciare la produzione cinematografica negli Stati Uniti e a restituire a Hollywood il suo antico splendore.

Hollywood e politica: un legame sempre più stretto sotto Trump

Nel comunicato di Trump si afferma che "sarà di nuovo, come per tutti gli Stati Uniti d'America, l'età d'oro di Hollywood". Gli attori menzionati sono simboli di un periodo d'oro per l'industria cinematografica che oggi sta attraversando una grave crisi. "Make Hollywood Great Again" potrebbe emergere come uno dei nuovi slogan dei MAGA, facendo riferimento a un'epoca in cui Hollywood celebrava i valori e la leadership globale degli Stati Uniti, come testimoniato dai film iconici di attori come Gibson in Braveheart o Stallone in Rocky.

Negli ultimi anni, l'industria cinematografica e televisiva americana ha affrontato numerosi ostacoli, tra cui la pandemia di COVID-19, gli scioperi delle corporazioni di Hollywood nel 2023 e, recentemente, gli incendi devastanti nell'area di Los Angeles. La produzione complessiva nel paese è diminuita del 26 per cento  rispetto al 2021, mentre, secondo FilmLA, le produzioni nella metropoli californiana sono calate del 5,6 per cento rispetto al 2023, segnando il punto più basso dal 2020.

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Nazlican Cebeci
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