Il 17 febbraio 2025, l'INPS ha pubblicato il messaggio numero 598, che chiarisce le modalità di accesso alla pensione anticipata Quota 41 per i lavoratori precoci nel 2025. In particolare, vengono fornite le prime indicazioni sulle nuove scadenze previste dal Collegato Lavoro 2025. Analizziamo nel dettaglio i requisiti principali per l’uscita dal lavoro con soli 41 anni di versamenti contributivi e le condizioni che permettono l'accesso alla pensione a prescindere dall’età anagrafica.
La legge n. 232, comma 199 del 2016, che fa parte della Legge di Bilancio 2017, consente agli iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria e ad altre forme di assicurazione previdenziale, con almeno 41 anni di contributi versati, di richiedere la pensione anticipata.
Per l’accettazione della richiesta, l’INPS richiede il soddisfacimento di diverse condizioni, tra cui 12 mesi di versamenti contributivi prima di aver compiuto 19 anni di età.
Il legislatore, attraverso le nuove disposizioni contenute nel Collegato Lavoro, non ha modificato i criteri di accesso al trattamento pensionistico, ma ha rimodulato le finestre di uscita per poter richiedere la pensione anticipata Quota 41.
La pensione anticipata Quota 41, secondo l'INPS, è destinata ai lavoratori che:
Per l’ultima condizione, viene richiesto che l’attività lavorativa faticosa sia stata svolta negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero per almeno sei anni negli ultimi sette anni.
Relativamente alla presentazione della domanda per il riconoscimento del diritto alla pensione, l’INPS ha spiegato che, a partire dal 12 gennaio 2025, le finestre di uscita sono state unificate a quelle previste per l’Ape sociale.
I lavoratori che soddisfano i requisiti per la pensione anticipata Quota 41 precoci possono presentare la domanda nelle seguenti date:
Ne consegue che cambiano anche i termini di elaborazione della richiesta. Pertanto, i beneficiari riceveranno dall’INPS l’esito istruttorio della richiesta di verifica del diritto alla pensione anticipata secondo i seguenti tempi:
Nel rispondere a diversi quesiti sulla pensione anticipata precoci, l’INPS ricorda che il requisito ridotto è riservato esclusivamente ai lavoratori precoci. Il trattamento non è cumulabile con i redditi derivanti da lavoro subordinato o autonomo.
Pertanto, durante il periodo di anticipo rispetto all’età pensionabile generale, non è ammessa la continuazione dell’attività lavorativa, pena la perdita del beneficio.
Il regime di riduzione del requisito contributivo minimo non è cumulabile con altre maggiorazioni previste per le stesse attività lavorative.
Relativamente alla possibilità di cumulare la pensione anticipata con le maggiorazioni di status previste dall'articolo 80, comma 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, esistono delle eccezioni che riguardano categorie specifiche, come lavoratori disabili, vedovi, e altre situazioni particolari che prevedono benefici aggiuntivi.
Per richiedere la pensione anticipata Quota 41 precoci, è necessario presentare la domanda online all'INPS tramite il servizio dedicato nei termini sopra indicati.
In alternativa, la richiesta può essere effettuata anche attraverso il contact center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da rete mobile.
Inoltre, è possibile avvalersi degli enti di patronato e degli intermediari dell'Istituto che forniscono assistenza telematica per la presentazione della domanda.
Requisiti di accesso: la pensione anticipata Quota 41 è riservata ai lavoratori con almeno 41 anni di contributi versati e che soddisfano specifiche condizioni come disoccupazione, invalidità civile o attività lavorative faticose.
Nuove finestre di uscita: a partire dal 2025, le finestre per la presentazione delle domande sono state unificate con quelle per l'Ape sociale, con scadenze il 31 marzo, il 15 luglio e il 30 novembre.
Incompatibilità e domanda: la pensione anticipata non è cumulabile con altri redditi da lavoro. Le domande possono essere presentate online tramite l'INPS o con il supporto di patronati.