19 Feb, 2025 - 13:30

Paolo Pasqualini ucciso da tre cani a Manziana, la sorella lancia un appello: "Serve un cambiamento"

Paolo Pasqualini ucciso da tre cani a Manziana, la sorella lancia un appello: "Serve un cambiamento"

Lo scorso 17 febbraio, a Bagheria (Palermo), Salvatore Maggiore, 84 anni, è stato accerchiato da alcuni cani e ucciso. Il suo caso, insieme a quello di Acerra, dove una bimba di nove mesi è morta dopo essere stata aggredita dal pitbull di famiglia, è solo l'ultimo dei tanti registratisi negli ultimi anni. Molti ricorderanno la storia di Patricia Masithela, sbranata da cinque pitbull a Latina, e quella di Paolo Pasqualini, attaccato mortalmente da tre rottweiler mentre passeggiava nel bosco di Manziana. 

La storia di Paolo Pasqualini, sbranato da tre rottweiler a Manziana

Era l'11 febbraio 2024. Paolo Pasqualini, 39 anni, caporeparto di un noto supermercato di Roma, era uscito per una passeggiata quando, nel bosco di Manziana, piccolo comune romano in cui da poco risiedeva, fu sbranato da tre rottweiler fuggiti da una recenzione della casa dei proprietari, poi iscritti nel registro degli indagati della Procura di Civitavecchia con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Una vita spezzata troppo presto. La sorella, Priscilla Pasqualini, raccontò, subito dopo l'evento, che si era iscritto alla facoltà di Scienze Motorie perché avrebbe voluto cambiare vita. Non ne ha avuto il tempo. 

L'appello della sorella Priscilla: "Servono leggi"

Ospite de "La storia oscura", programma condotto da Fabio Camillacci, in onda tutti i giorni su Radio Cusano Campus e Cusano Italia Tv e in streaming su Cusano Media Play, ieri, 18 febbraio 2025, la donna è tornata a parlare del caso del fratello.

"Dopo la sua morte, mi sono messa in contatto con altre vittime e con le loro famiglie. Insieme stiamo lavorando per fare in modo che le leggi esistenti vengano applicate correttamente, visto che, in molti casi, i cani coinvolti nelle aggressioni vengono restituiti ai proprietari. Speriamo in un cambiamento", ha dichiarato.

"Vorremmo presentare una proposta di legge, che è ancora in fase embrionale, come quella di creare un'associazione. Ciò che chiediamo - ha aggiunto - è che i proprietari dei cani, soprattutto quelli più pericolosi, vengano responsabilizzati e che vengano fatti controlli più rigorosi".

Priscilla ha poi lanciato un appello a tutti coloro che hanno vissuto - direttamente o non - tragedie simili, di contattarla. "Sentire altre storie mi aiuta a capire meglio quali sono le lacune del sistema, i vuoti normativi e attuativi, così da arrivare a una proposta che sia veramente risolutiva. L'obiettivo finale è evitare che ci siano altre vittime innocenti". 

Il caso di Patricia Masithela e gli altri 

Il problema di cui parla è ampio e da anni divide l'opinione pubblica. "In molti casi, i cani che attaccano sono già stati segnalati, ma nessuno ha fatto nulla", ha affermato Priscilla. Una circostanza confermata, ai microfoni di Camillacci, anche da Fabio Pacini, cognato di Patricia Mashitela, la 27enne di origini nigeriane che lo scorso gennaio è stata sbranata da cinque pitbull a Latina.

Le indagini sulla sua morte sono ancora in corso, ma secondo quanto emerso finora, "i cani avevano già aggredito un'altra ragazza, fortunatamente senza conseguenze gravi". Perché non se ne è tenuto conto, considerando anche la razza dei cani?

Dopo i fatti di Acerra, l'addestratrice cinofila Ilaria Ciccarelli ha spiegato in un'intervista a Tag24 che i pitbull sono, per natura, potenzialmente pericolosi. Come loro, anche i rottweiler. "Cani di questa portata sono armi; di conseguenza, come funziona per il porto d'armi, i proprietari dovrebbero seguire un apposito iter", ha dichiarato Pacini.

"Se qualcuno spara un colpo di pistola e, al di là delle intenzioni, uccide qualcuno, la colpa è sua o della pistola? La stessa logica vale per i cani. I responsabili sono i proprietari, che dovrebbero tenerli in un determinato modo", ha concluso. "Altrimenti casi simili continueranno a verificarsi". Prevenire, in sostanza, è meglio che curare. 

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Sara D'Aversa
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