Una dichiarazione di Abdullah Ocalan, leader storico del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), ha sorpreso l'opinione pubblica internazionale. Dopo oltre 40 anni, Ocalan ha chiesto la dissoluzione del PKK e l’abbandono delle armi. Questo appello segna un cambiamento significativo nelle dinamiche politiche della Turchia.
La delegazione del partito DEM ha condiviso il messaggio del leader del PKK, Abdullah Ocalan. Dopo 40 anni, Ocalan ha fatto un appello all’organizzazione affinché deponga le armi e si sciolga. "Invito al disarmo e mi assumo la responsabilità storica di questo appello", ha affermato Ocalan.
La lettera di Ocalan ha sorpreso molti per le sue storiche dichiarazioni. Il messaggio, composto da parole ben precise e chiare, secondo quanto riportato dai media, è stato scritto in turco, anche se nell'ordine dell’annuncio è stata diffusa prima la versione in curdo.
Il messaggio, e questo nuovo passo, segneranno la Turchia su vari temi. La dichiarazione potrebbe essere letta in tre grandi categorie:
Il messaggio di Ocalan solleva nuovi interrogativi su tre aspetti fondamentali per una soluzione democratica e duratura senza trascurare la dimensione giuridica e politica della questione. In primo luogo, il ritorno alla vita civile e il disarmo necessitano di un quadro legale che possa tutelare i combattenti e facilitare una transizione pacifica e ordinata. In secondo luogo, la questione dell’identità, che include l’uso della lingua madre e i diritti culturali, aprirà una riflessione profonda. Infine, le esigenze politiche riguardano, poi, il rafforzamento dell'amministrazione locale e delle strutture democratiche.
"L'inevitabile risultato del movimento nazionalista estremo: Stati nazionali separati, federazioni, autonomia amministrativa e soluzioni culturaliste non possono essere la risposta alla sociologia della società storica", ha dichiarato Ocalan. Le sue parole aprono ad un modello generico di società basato sulla democrazia, sul rispetto delle identità e sulla libertà di espressione.
Il nuovo processo che ha portato all'appello di dissoluzione del PKK è iniziato con l'appello del leader del partito di ultradestra MHP, Devlet Bahceli. Questa forza politica è anche il principale alleato del partito al potere, l'AKP.
Sicuramente è stato un messaggio forte quello dell'ultradestra che ha esteso la mano al gruppo del partito, definendolo come "un messaggio di unità nazionale e fratellanza". Il leader dell'MHP ha successivamente affermato che:
Successivamente, la delegazione del partito DEM ha effettuato diversi incontri con Ocalan.
Mazlum Abdi, comandante delle Forze Democratiche Siriane (SDF), ha commentato l'appello del leader del PKK volto a deporre le armi. Rudaw riporta che Abdi ha espresso una posizione positiva, definendo l’appello come una "questione di pace". Ha dichiarato: "Il leader del PKK ci ha inviato un messaggio e ha spiegato le sue opinioni, e noi lo consideriamo positivo". Tuttavia, ha precisato che l'appello non era diretto alle SDF, ma esclusivamente al PKK.
#BREAKING: SDF chief Mazloum Abdi tells Rudaw's @diyarkurda during an online presser that the jailed PKK leader Abdullah Ocalan's call for the PKK to lay down arms and dissolve itself is not related to the SDF.
— Rudaw English (@RudawEnglish) February 27, 2025
However, he confirmed that they did receive a letter from Ocalan. pic.twitter.com/dW3Ijj5v0n
Le dichiarazioni di Mazlum Abdi sono particolarmente significative, poiché l'amministrazione turca considera l'SDF una minaccia per la sicurezza nazionale. Durante una conferenza stampa online, Abdi ha sottolineato che sono consapevoli del fatto che la forza curda non rimarrà invariata, dato che esiste una nuova realtà in Siria.