Massimo Ghini è un attore italiano noto per la sua versatilità e il suo impegno sia nel mondo dello spettacolo che in quello politico. La sua carriera è costellata di successi teatrali e cinematografici, ma la sua vita fuori dal set rivela un uomo profondamente coinvolto nelle questioni sociali e politiche del Paese, oltre che un padre premuroso che ha affrontato momenti di grande preoccupazione per la salute dei propri figli.
L'orientamento politico di Massimo Ghini affonda le radici nella sua famiglia. Suo padre, Lorenzo, è stato un partigiano e militante comunista, e questa eredità ha influenzato profondamente le scelte di Ghini. Nel corso degli anni, ha ricoperto diversi ruoli all'interno della scena politica italiana. È stato presidente nazionale del "Sindacato Attori Italiani-CGIL" e ha guidato una sezione del Partito Democratico della Sinistra (PDS) a Roma per circa dieci anni. Inoltre, ha svolto l'incarico di responsabile della cultura per il Partito Democratico (PD) nel Lazio e, dal 1993 al 1998, è stato consigliere comunale a Roma.
Nel 2020, Ghini ha espresso critiche nei confronti dell'allora sindaca di Roma, Virginia Raggi, definendola "democristiana" e manifestando l'intenzione di candidarsi come provocazione per stimolare una reazione nella sinistra romana. In un'intervista, ha dichiarato: "Mi ha accolto uno strano silenzio, ma era una provocazione per dare la sveglia alla sinistra: 'Diamoci una mossa, sennò Roma se la prende la Meloni'".
La sua fedeltà al Partito Democratico è rimasta costante nel tempo. Nel 2021, ha affermato: "Voterò PD, ma avrei preferito Zingaretti". Questa dichiarazione riflette il suo desiderio di una leadership forte e coerente all'interno del partito.
Nel gennaio 2025, Ghini ha espresso frustrazione per lo stato di smarrimento all'interno della sinistra italiana, esortando a superare le divisioni e a concentrarsi su problemi concreti. Ha sottolineato l'importanza di unire le forze per affrontare le sfide politiche del Paese, riconoscendo al contempo l'abilità politica della premier Giorgia Meloni.
Oltre al suo impegno politico, Massimo Ghini ha vissuto momenti di profonda preoccupazione nella sfera personale. Nel febbraio 2021, durante la pandemia di COVID-19, suo figlio di 25 anni, Lorenzo, è stato ricoverato in ospedale a causa di una polmonite bilaterale provocata dal virus. Ghini ha raccontato che il contagio è avvenuto durante un incontro tra amici, dove, nonostante avessero effettuato tamponi rapidi, il virus si è comunque diffuso. In un'intervista, ha spiegato: "Mio figlio e un gruppo di suoi amici avevano deciso, visto che non ne potevano più, di incontrarsi in una casa e avevano fatto tutti il tampone rapido. Invece non è servito a niente".
La situazione è rapidamente peggiorata, portando al ricovero di Lorenzo. Ghini ha descritto quei momenti con grande apprensione: "All'inizio, quando ha scoperto di essere positivo, diceva di sentirsi bene; poi, dopo aver consultato il nostro medico di fiducia, è stato portato di corsa in ospedale dove gli è stata diagnosticata una polmonite bilaterale". Fortunatamente, dopo le cure ricevute, Lorenzo ha mostrato segni di miglioramento, anche se è rimasto positivo al virus per un certo periodo e ha dovuto continuare la quarantena in un "Covid-hotel".
Questo episodio ha rafforzato in Ghini la consapevolezza della pericolosità del virus, soprattutto tra i giovani, e l'importanza di rispettare le misure di sicurezza. Ha colto l'occasione per lanciare un appello alla responsabilità collettiva e alla necessità di un intervento politico deciso per affrontare l'emergenza sanitaria. In un'intervista, ha dichiarato: "Il virus ora non colpisce solo gli anziani ma anche i giovani ed è diventato molto più pericoloso. In una situazione del genere, che trovo allucinante, penso che la politica si debba occupare prima di tutto di questa emergenza nazionale".