05 Mar, 2025 - 17:22

Michele Santoro, vita privata e patrimonio del giornalista

Michele Santoro, vita privata e patrimonio del giornalista

Michele Santoro è uno dei giornalisti italiani più influenti degli ultimi decenni, che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'informazione televisiva con i suoi programmi innovativi e le sue inchieste incisive.

Nonostante la notorietà, Santoro ha sempre mantenuto una certa riservatezza riguardo alla sua vita privata, proteggendo la privacy della sua famiglia e condividendo pubblicamente pochi dettagli personali.

Michele Santoro: età, moglie e figli

Mato il 2 luglio 1951 a Salerno, Michele Santoro si è sposato due volte.

Il primo matrimonio è stato con Tonia Cardinale, scrittrice ed ex imprenditrice. La loro unione è durata dodici anni e ha dato alla luce la loro figlia, Luna. In un libro autobiografico, Tonia ha rivelato che il matrimonio è terminato quando Luna aveva dieci anni, sottolineando come l'ascesa professionale di Santoro abbia influenzato la loro vita familiare. 

Dopo la fine del primo matrimonio, Santoro ha incontrato Sanja Podgajski, una psicologa di origini croate, più giovane di lui di tredici anni. La coppia si è sposata nel 1997 con una cerimonia intima e privata. Dalla loro unione è nata la figlia Micol. Sanja, nata a Zagabria ma cresciuta in Italia, è riminese d'adozione e ha costruito una carriera nel campo della psicologia. 

Patrimonio di Michele Santoro

Il patrimonio di Michele Santoro non è stato reso pubblico in modo dettagliato. Tuttavia, considerando la sua lunga e prestigiosa carriera televisiva, è probabile che abbia accumulato una notevole ricchezza. I suoi programmi televisivi, come Samarcanda e Annozero, sono stati seguiti da milioni di spettatori, e le sue inchieste hanno spesso suscitato dibattiti a livello nazionale.

Inoltre, tra il 2004 e il 2005, Santoro ha ricoperto il ruolo di deputato del Parlamento Europeo per la lista Rifondazione Comunista-Sinistra Europea.

In un'intervista su La7, ha dichiarato di percepire 1900 euro lordi di pensione Inps che equivalgono a 900 netti, più la pensione Inpgi da giornalista.

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17 Mar, 2025 - 16:06

IL SILENZIO DELLA COMMUNITÀ ACCADEMCA La prima vittima del attentato 9/11 e stata l’ ENCICLOPEDIA AMERICANA con la scritta in minuscolo di „ground zero“ per indicare il luogo dove era posta la carica esplosiva. Nel Video di Khalezov dal Min. 20:02 fino Min 22:18 Viso! HABT IHR ALLE GESCHWIEGEN? Da quando sono andato in pensione fine 2013, ho dedicato la maggior parte del mio tempo libero agli Orribili attentati al World Trade Center a New York. Esaminando centinaia e centinaia di video al riguardo. Però! Da Parte degli Accademici non o trovavo nulla, tranne due, che voglio illustrare per ii Publico di SALTO. 1) Dal libro "GENERATION 9/11" di Ansgar Schneider e Klaus Dieter Kolenda 2) "Ingegnere Strutturale Prof. Ruppert" rompe il suo silenzio sull'11 settembre, Video alla fine del Articolo. I giorni successivi al disastro mi chiedevo, come mai e possibile fare una fotografia cosi nitida della Torre, mentre l´ Aereo entra nella Torre come se la Torre fosse di Burro?. Ho letto o sentito dire che, i piani alti di un Grattacielo si muovono quando soffia il Vento. I Aereo alla velocità di 500 km all ora spingerà anche l aria in avanti a quella velocità di conseguenza anche la Torre veniva mossa dal Aria in arrivo, quindi impossibile fare una fotografia così nitida! Come mostravano le TV tutti i giorni, Dovrebbero essere un tanto sfuocate. Più il tempo passava, più aumentava in me il dubbio che ci hanno nascosto la Verità!. Facendo un semplice calcolo empirico, riducendo le Dimensioni, la Massa, la Velocità e la Consistenza. Arrivo a un paragone di un Uccellino piccolo, piccolo che vola diritto in un Camino di una Casa rurale!. Crolla il Camino o si sfracella il povero Uccellino sul Muro del Camino???. Arrivo quindi al capitolo, 3.2 Il silenzio della comunità accademica, nel Libro Generazione 9/11. La risposta del Fabbro, al interlocutore Ansger Schneider: Artigiano = Accademico Un’importante riflessione sui diversi modi di giudicare Artigiani e Accademici nel libro Generazione 9/11. AS: = Ansgar Schneider. Fisico. KDK: = Klaus-Dieter Kolenda, Prof. Dr. med., specialista in medicina interna KDK: Ma come scienziato dovresti sempre leggere gli articoli di giornale in modo critico, giusto? AS: Sì, ma perché uno scienziato che ha poco tempo e vuole portare avanti la propria ricerca dovrebbe dedicare tempo e sforzi allo studio del World Trade Center quando esiste un livello di informazioni percepito come sufficiente? Si presume che un'indagine governativa abbia esaminato tutto in modo approfondito. Qui sto estrapolando da me stesso agli altri. KDK: Ritieni che una visione del mondo così ingenua sia diffusa tra gli studiosi? AS: Sì, purtroppo sembra che sia così. Naturalmente non so esattamente perché ciò accada, ma posso supporre che, dalla scuola all'università, gli accademici siano chiamati ad assorbire le cose che vengono loro presentate dalle istituzioni. Un ruolo importante è svolto dal modo generalmente fondato e fattuale in cui vengono trasmesse le informazioni, che vengono poi interiorizzate come serie. Si sviluppa una fiducia in quella che io chiamo burocrazia accademica. Forse è il contrario e coloro che portano tanta fiducia sono coloro che restano nelle accademie. In ogni caso, tale correlazione esiste. Poi, grazie ai propri sforzi, gli Accademici solitamente ottengono successo professionale e riconoscimento sociale. Tendono quindi a giudicare il sistema sociale in cui vivono come piuttosto positivo. Viaggiano in tutto il mondo per partecipare a grandi conferenze, parlano di argomenti intelligenti, incontrano persone cosmopolite e colte, affrontano un argomento che trovano interessante e forse rilevante dal punto di vista sociale o scientifico, vengono invitati come esperti in televisione e così via. Vivi nella tua bolla di filtro personale: il sistema funziona piuttosto bene. E come insegnante, trasmetti questo sentimento alla generazione successiva. Ciò porta a un'identificazione inconscia con il sistema e a una perdita di distanza critica. Quindi sei anche pagato dallo Stato, e mordere la mano che ti nutre è un comportamento piuttosto innaturale. Ad esempio, alcuni accademici potrebbero, a causa della loro carriera, essere più inclini ad avere fiducia nelle istituzioni e a obbedire ad esse rispetto ai membri di altre classi sociali. Questa fiducia ha delle conseguenze: se mostri a un professionista, ad esempio un maniscalco (e io l'ho fatto), un filmato di un grattacielo largo 100 metri e alto 186 metri che cade a terra in caduta libera e provi a spiegargli che la caduta libera è stata causata da un incendio al terzo piano, ti riderà in faccia. Nel mio caso, ha commentato: „ALLORA TUTTI I TOPI HANNO IN BASSO ROSICCHIATO CONTEMPORANEAMENTE VIA QUALCOSA“ Ma se dici a un accademico che esiste uno studio scientifico di 10.000 pagine condotto da un istituto di ricerca governativo che mostra come si fa, potrebbe essere portato a non sollevare obiezioni facendo riferimento a questo studio e a eludere l'argomento dicendo che non è un esperto e che preferirebbe lasciare questa questione agli specialisti. A volte gli studiosi potrebbero essere più propensi a non contraddire un rapporto “scientifico” che contraddice il pensiero critico. Dopotutto, potrebbe esserci qualcosa che non si capisce – e ogni scienziato non capisce quasi nulla della scienza nel suo complesso. Poi c'è l'ambiente umano degli scienziati. Nella nostra vita quotidiana siamo abituati ad avere a che fare con persone che cercano la verità e mettono tutto in discussione cinque volte prima di fare un'affermazione definitiva: almeno questo è ciò che ho sperimentato con scienziati e matematici. Le opinioni non sono importanti, ma lo sono i risultati delle misurazioni e le intuizioni matematicamente formali. È quindi difficile immaginare che una questione così importante come l'inchiesta sull'11 settembre possa essere gestita in modo meno scientifico di quanto si è abituati a fare nel proprio ambiente, quando si affrontano questioni specifiche. Non ci si aspetta che le persone che conducono un'importante indagine governativa mentano. Né ci si aspetta che giornalisti come il signor Polatschek trasmettano acriticamente queste bugie e le facciano proprie. Penso che queste ragioni, messe insieme, siano le ragioni importanti per cui la classe accademica ha un’ immagine di sé particolarmente forte nel vivere in una democrazia costituzionale. KDK: Ma a un certo punto hai anche iniziato ad abbandonare questa ingenua visione del mondo e a esaminare criticamente la distruzione del World Trade Center. Perché reagisci in modo diverso dagli altri? AS: All'inizio, mi ci sono voluti quasi 14 anni per sentire parlare per la prima Volta del Problema della distruzione del World Trade Center. Ero ben protetto dall'argomento dalla mancata copertura nei Principali Media. Una Bolla di Filtro, come la chiamano oggi. La Bolla è scoppiata a causa dell’ Indicazione di un amico Astronomo. Mi ha mandato un Video che affrontava l'Argomento del World Trade Center. Non tutti hanno un Amico che ti manda Messaggi del genere, e non tutti osano prendere sul serio i loro Amici. E poi siamo di nuovo al Punto: Non tutti hanno il Coraggio di mettere in discussione le autorità Statali e di perseguire criticamente queste Cose con uno Spirito Illuminista e aperto ai risultati, finché non conoscono il Risultato. Ho parlato di questo Argomento con il Direttore di un grande Istituto di Ricerca tedesco. La sua Valutazione spontanea era che non ci si poteva aspettare che gli Scienziati commentassero, perché dipendono dai Fondi di Ricerca che non vogliono perdere. Quando gli Scienziati hanno Paura di parlare di un Argomento pubblicamente o anche solo privatamente o di essere Associati solo ad esso, allora questo è estremamente allarmante. Solo un Esempio in questo Contesto: Ho presentato un Articolo, che ha corretto un errore nelle Considerazioni di Bazants (Crollo Piano per Piano) in una Rivista di Meccanica. L'articolo è stato respinto da uno dei due revisori con la motivazione che il mio risultato è corretto, ma dovrebbe piuttosto essere Evitato da una pubblicazione a causa dell’ Esplosività politica. La prima vittima del attentato 9/11 e stata l’ ENCICLOPEDIA AMERICANA con la scritta in minuscolo di „ground zero“ per indicare il luogo dove era posta la carica esplosiva. Nel Video di Khalezov dal Min. 20:02 fino Min 22:18 Dimitri A. Khalezov - Der 11. September 2001 - Die dritte Wahrheit https://www.youtube.com/watch?v=CkUCsAbhIS0 Exklusiv: Deutscher Baustatik-Experte Prof. Dr. Ruppert bricht sein Schweigen zum 11. September https://www.youtube.com/watch?v=JZ6nL7TPmhc


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