06 Mar, 2025 - 15:48

Che fine ha fatto il figlio della coppia dell'acido Martina Levato e Alexander Boettcher?

Che fine ha fatto il figlio della coppia dell'acido Martina Levato e Alexander Boettcher?

La storia della "coppia dell'acido", composta da Martina Levato e Alexander Boettcher, è stata al centro dell'attenzione mediatica negli ultimi anni a causa delle loro condanne per aggressioni con l'acido a Milano nel 2014. Tuttavia, un aspetto meno noto ma altrettanto importante di questa vicenda è il destino del loro figlio, nato nell'agosto 2015 mentre Martina Levato era già in carcere.

La nascita del figli di Martina Levato e Alexander Boettcher

Il bambino è stato concepito durante un permesso di uscita di Martina Levato dal carcere, dove era detenuta in attesa di giudizio per le aggressioni con l'acido. La nascita del figlio ha sollevato immediatamente questioni sulla sua tutela e sul suo futuro, considerando le condanne dei genitori e la loro incapacità di garantire un ambiente stabile e sicuro per il bambino.

L'adottabilità del figlio

Nel gennaio 2018, la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza che dichiara adottabile il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher. Questa decisione è stata presa dopo un'attenta valutazione delle condizioni familiari e della capacità dei genitori di garantire un ambiente adeguato per la crescita del bambino. I giudici hanno stabilito che né Martina Levato né Alexander Boettcher sarebbero stati in grado di offrire al figlio uno sviluppo psicofisico sereno ed equilibrato, data la gravità dei loro comportamenti delittuosi e la loro incapacità di dimostrare un reale pentimento.

Il ruolo dei nonni

I nonni del bambino, in particolare quelli di Martina Levato, avevano avanzato la richiesta di poterlo accogliere in famiglia. Tuttavia, dopo un'istruttoria approfondita, i giudici hanno concluso che anche i nonni non erano in grado di costituire figure di riferimento adeguate per il bambino. È stata evidenziata una significativa fragilità emotiva di tipo narcisistico e scarsa empatia con il minore, che ha portato a escludere la possibilità di affidamento ai nonni.

La sentenza della Cassazione

La sentenza della Cassazione ha respinto il ricorso dei genitori e dei nonni, confermando l'adottabilità del bambino. Questa decisione si basa sul principio che l'esigenza prioritaria del minore è uno sviluppo equilibrato e sereno, che non poteva essere garantito all'interno della famiglia di origine. La Cassazione ha sottolineato che i tempi di attesa per una possibile maturazione dei genitori erano incompatibili con le esigenze immediate del bambino.

Il futuro del bambino

Attualmente, il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher è in pre-affido presso una famiglia che lo sta accogliendo e curando. La sentenza definitiva ha stabilito che il bambino possa essere adottato da questa famiglia, offrendogli un ambiente stabile e amorevole per crescere. I giudici hanno espresso la speranza che, grazie all'aiuto dei genitori adottivi, il bambino sviluppi "anticorpi psicologici" adeguati per affrontare il trauma della sua storia familiare quando sarà adulto.

Reazioni e ricorsi

Martina Levato ha espresso l'intenzione di ricorrere alla Corte europea per i diritti umani per tentare di ottenere la restituzione del figlio. Tuttavia, la sentenza della Cassazione è stata confermata e il destino del bambino è ormai irreversibile.

Mentre il bambino cresce in una nuova famiglia, i suoi genitori continuano a scontare le loro condanne. Martina Levato e Alexander Boettcher hanno la possibilità di riflettere sulle loro azioni e di lavorare sulla loro riabilitazione all'interno del carcere. Tuttavia, il loro percorso di recupero non potrà influenzare il destino del figlio, che è stato definitivamente affidato a una nuova famiglia per garantirgli un futuro sereno e stabile.

LEGGI ANCHE