C'è un video. Quello di una telecamera di videosorveglianza che, alle 17.15 di lunedì 31 marzo 2025, ha catturato gli ultimi istanti di vita di Sara Campanella, la studentessa di 22 anni accoltellata in strada a Messina dal suo collega universitario, Stefano Argentino, invaghitosi di lei. A mostrarlo in esclusiva è stato il Tg1.
Nei frame si vedono Sara Campanella e Stefano Argentino camminare insieme per un breve tratto, vicino allo stadio Gazzi di Messina. È il pomeriggio del 31 marzo, e la ragazza, all'ultimo anno del corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, è appena uscita dalle lezioni al Policlinico. Si sta dirigendo verso la fermata dei bus per tornare a casa.
Il servizio di Lorenzo Santorelli per il Tg1 - 2 aprile 2025.
Il collega, dopo averla pedinata, la raggiunge. Per qualche secondo, all'altezza di un distributore di benzina, spariscono dall'inquadratura: probabilmente si sono fermati a discutere. Sara prosegue poi sulla sua strada; Argentino la coglie di sorpresa alle spalle e la colpisce con un coltello. Lei urla, si divincola, ma non serve a niente.
A dare l'allarme sono alcuni studenti presenti; uno di loro avrebbe anche provato ad inseguire Argentino quando, con il coltello in mano, quest'ultimo si è allontanato per fuggire, lasciando Sara inerme a terra. Il giovane sarebbe stato poi fermato nella casa vacanza dei genitori, a Noto, nel Siracusano. Con addosso gli stessi vestiti indossati durante l'agguato.
Sì, un agguato. Secondo il gip Eugenio Fiorentino, che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, il 27enne - fuori corso - avrebbe infatti agito "con premeditazione", essendosi munito del coltello usato come arma già il 3 marzo. Giorno in cui si sarebbe avvicinato alla ragazza per chiederle come mai non avesse risposto a un sms che le aveva inviato.
"La ragazza aveva fatto scena muta [...] e Argentino era fuggito perché non sapeva cosa fare", si legge nell'ordinanza, riportata dall'Adnkronos. Successivamente, dentro di lui, deve aver maturato la decisione "finale", frutto del rifiuto della giovane, che da un po' frequentava un altro ragazzo e che, alle amiche, aveva parlato di lui come di "un malato", perché la perseguitava.
Fiorentino ha definito la sua personalità "allarmante".
si legge ancora nel documento. A incastrarlo, proprio il video diffuso dal Tg1, in cui è facilmente identificabile.
Ieri, proprio davanti al gip, il 27enne, interrogato, ha confessato l'omicidio, senza però fare luce sul movente. A riferirlo è stato l'avvocato Raffaele Leone che, in quanto civilista, ha poi rimesso l'incarico, che dovrà quindi essere affidato ad altri.
Intanto, sempre nell'ordinanza, si legge che Argentino sarebbe stato aiutato nella fuga dalla madre, che avrebbe lasciato all'altro figlio un biglietto "nel quale faceva riferimento alla necessità di allontanarsi per un po', con la scusa di curarsi" nonostante la mancanza di particolari problemi di salute.
Fondamentale, per rintracciarlo, è stata, alla fine, la localizzazione del suo cellulare. Quando i carabinieri sono arrivati, Argentino "era sorpreso", ma non si è opposto. Il coltello utilizzato non è stato ancora ritrovato. Né è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, fissata per venerdì prossimo.
Oggi, 3 aprile 2025, si terrà all'Università di Messina un corteo in memoria di Sara. L'obiettivo sarà non solo ricordarla, ma anche dire "basta" ai femminicidi. In pochi giorni, se ne sono registrati due: Ilaria Sula, che come lei aveva 22 anni, è stata uccisa dall'ex in casa e poi gettata, all'interno di una valigia, in un dirupo.