Ogni tanto salta fuori sul web un ipotetico bonus matrimonio che, puntualmente, nutre false speranze ai novelli sposi e alle giovani coppie che hanno intenzione di fare il grande passo.
Un bonus matrimonio vero e proprio non esiste, ma questo non vuol dire che non ci siano agevolazioni per chi si sposa.
Infatti, a dispetto di quel che si pensa, i neo sposi hanno diritto a qualche incentivo, anche se ben lontano da un bonus vero e proprio.
In questo articolo, faremo chiarezza sul fantomatico bonus matrimonio, per poi spiegare cosa effettivamente spetta agli sposi. Per un approfondimento, consiglio la visualizzazione del video YouTube di Canale Notizie, dove verrà fatta chiarezza su quale sia il vero bonus matrimonio 2025.
È già il secondo anno che spunta l’ipotesi di un bonus matrimonio. Niente di vero, ovviamente, così come non era vero lo scorso anno.
Puntuale come un orologio svizzero, il bonus matrimonio fa impazzire il web, tra notizie false, ma soprattutto false speranze. Il tutto nasce da una semplice proposta, rimasta tale, fatta dalla Lega tre anni fa. Secondo questa proposta, si doveva riconoscere un bonus economico alle coppie che sceglievano di sposarsi in chiesa.
Il bonus era pensato per dare nuova vita ai matrimoni religiosi che, da un po’ di tempo, hanno subito un calo. Addirittura, erano stati delineati anche i requisiti: il bonus doveva essere rivolto alle coppie con meno di 35 anni e con un Isee fino a 23.000 euro. Il contributo era anche troppo generoso; si parlava di 20.000 euro.
La proposta ebbe grande risonanza e accese polemiche perché escludeva le coppie che decidevano di sposarsi solo civilmente. Alla fine, fu un nulla di fatto.
Non esiste, quindi, nessun bonus riconosciuto dallo Stato per chi si sposa, anche se continua a riemergere sul web.
Assodato che il bonus matrimonio non esiste, parliamo di cose concrete. Chi decide di sposarsi ha la possibilità di fruire di alcune agevolazioni interessanti, che sono molto comode sul piano pratico e certamente utili.
Si tratta del congedo matrimoniale straordinario rivolto non solo ai lavoratori, ma anche agli sposi che, al momento delle nozze, risultano inoccupati e che non hanno la possibilità di contare sul congedo matrimoniale.
La misura viene riconosciuta direttamente dall’Inps, con una retribuzione pari a 7 giornate lavorative.
Sette giorni retribuiti per le giovani coppie che rispettano, però, i seguenti requisiti:
La misura più nota è il congedo matrimoniale Inps che viene riconosciuto, in base alle diverse disposizioni contenute nei CCNL.
Il congedo matrimoniale dura 15 giorni, durante i quali i lavoratori possono assentarsi, mantenendo la stessa retribuzione prevista quando si svolge l’attività lavorativa.
Si può fruire del congedo nei 90 giorni precedenti la data del:
Non spetta a chi contrae solo il matrimonio religioso. Invece, il congedo matrimoniale è rivolto a entrambi i coniugi che ne fanno richiesta. La domanda deve essere presentata direttamente all’Inps entro un anno dalla data dell’evento. L’importo viene calcolato in base alla retribuzione percepita durante l’ultimo periodo.
L'Assegno per congedo matrimoniale non è cumulabile con eventuali altri trattamenti retributivi o sostitutivi della retribuzione per il medesimo periodo. Invece, è cumulabile con l’indennità giornaliera di inabilità per infortunio sul lavoro dell’Inail.
1. Inesistenza del bonus matrimonio: non esiste un bonus matrimonio riconosciuto dallo Stato, nonostante periodiche voci e proposte, come quella avanzata dalla Lega tre anni fa per incentivare i matrimoni religiosi. La proposta, che prevedeva un contributo di 20.000 euro, non è mai stata attuata.
2. Agevolazioni per chi si sposa: sebbene non ci sia un bonus matrimonio, le coppie che si sposano possono beneficiare di alcune agevolazioni pratiche, come il congedo matrimoniale, che prevede sette giorni retribuiti per i lavoratori, inclusi disoccupati e inoccupati con determinati requisiti.
3. Congedo matrimoniale Inps: il congedo matrimoniale Inps dura 15 giorni e può essere richiesto dai lavoratori, ma non dalle coppie che celebrano solo un matrimonio religioso. L'importo viene calcolato in base alla retribuzione e non è cumulabile con altre indennità per lo stesso periodo.