Sono passati cinque giorni dalla scomparsa della sedicenne Rebecca Guarda, avvenuta a Legnano il 25 aprile 2025.
Il tempo passa e l'apprensione dei familiari per il futuro della giovane aumenta minuto dopo minuto, ora dopo ora.
I parenti hanno denunciato la sparizione alle forze dell'ordine e sono state attivate le prime ricerche sul campo.
La speranza è che l'adolescente rientri autonomamente sana e salva, auspicando che si tratti di una mera fuga momentanea.
Tag24 ha intervistato in esclusiva la sorella della ragazza per ricostruire insieme i momenti antecedenti alla nascita di questa drammatica vicenda.
"Rebecca si è allontanata da una comunità di Legnano nella giornata dell'anniversario della Liberazione d'Italia", racconta la sorella affranta a Tag24.
"Ha lasciato tutto nella struttura, non ha portato con sé il documento d'identità, è tutto lì, nell’attesa del suo ritorno", continua.
"Abbiamo provato a contattarla telefonicamente, ma attualmente il cellulare è purtroppo spento. Sono passati cinque giorni ed è difficile restare tranquilli...", prosegue.
"È una ragazza dolcissima, empatica e buona".
"Mia sorella mi chiamava ogni giorno, ero sempre aggiornata sulla sua vita, sulla quotidianità e mai avrei immaginato che si allontanasse senza fornirci sue notizie", afferma la donna.
"Abbiamo denunciato la scomparsa ai militari: di lei non c’è nessuna traccia e nessuno, purtroppo, l'ha vista".
"Non è con il suo fidanzato, il ragazzo ce l'ha lì vicino. L'ho contattato e mi aveva detto che nel fine settimana sarebbero dovuti andare al lago insieme: ma non è accaduto".
È giusto sottolineare che, qualora Rebecca fosse ospite di un potenziale malintenzionato, di amici o amiche, ospitare un minorenne senza il consenso dei familiari è un reato punito dalla legge.
In queste vicende, offrire asilo non è assolutamente fornire una mano o favorire la controparte: può solo peggiorare le cose.
Il consiglio di Tag24 è di riportare la giovane alla comunità o di farla ritornare autonomamente, di essere razionali e coscienziosi prima dell’intervento dei militari.
"Rebecca, siamo preoccupati ogni giorni sempre di più, ci chiediamo 'dove sei', 'con chi' e 'come stai vivendo queste tue giornate', è un dolore enorme per tutti noi", prosegue la sorella.
"Ti chiediamo di chiamarci, di fornirci tue notizie, di rasserenarci e soprattutto di tornare da noi".
"Ricordati sempre che nessuno ti vorrà bene come noi, la tua famiglia è sempre con te. Se sei in pericolo chiama il servizio d'emergenza al 112 o presentati al più vicino comando dei carabinieri o della polizia", specifica.
"Noi continueremo a cercarti, non ci fermeremo finché potremo riabbracciarti. Qualsiasi cosa sia accaduta ti prometto che la risolveremo", conclude.
Il caso è attualmente seguito dal Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, associazione specializzata nel fornire aiuto e supporto alle famiglie in casi di scomparse misteriose.
"Chiunque avesse informazioni è invitato a contattare tempestivamente il servizio d'emergenza al 112 o il nostro numero dedicato +39 3881894493", sottolinea il referente.
"Ricordate di fornici segnalazioni tempestive, affinché un nostro volontario possa presentarsi sul luogo della segnalazione immediatamente", conclude.
Quando un parente scompare, specialmente se in difficoltà, è importante rivolgersi alle forze dell'ordine, alla protezione civile locale e a tutti gli enti preposti alla ricerca di persone scomparse.
Il loro intervento può favorire un ritrovamento in tempi brevi, scongiurando eventuali situazioni di pericolo e con alta risoluzione di casi.
L'organizzazione di volontariato ha a cuore il benessere dei parenti dello scomparso e la preservazione della loro salute mentale.