Si chiamavano Emanuele Capone e Nico Civitella i due vigili del fuoco dispersi e poi trovati morti nel Parco Nazionale della Maiella, in Abruzzo. Entrambi 43enni, facevano parte del Comando provinciale di Chieti. Salvi, fortunatamente, i due colleghi che erano usciti con loro per un'escursione: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48. A renderlo noto è la Prefettura.
L'allarme è scattato la sera del 30 aprile. De Panfilis e Buzzelli sono stati rintracciati e tratti in salvo: hanno riportato alcune ferite, ma si riprenderanno. Per Capone e Civitella, purtroppo, non c'è stato nulla da fare. "Sono stati individuati, ma ancora non conosciamo le loro condizioni", aveva fatto sapere, poco dopo mezzogiorno del primo maggio, la sindaca di Pennapiedimonte, Rosalinda Di Giorgio.
Poco dopo è arrivata la notizia, più tragica, del ritrovamento dei loro corpi senza vita all'interno di un crepaccio nei pressi del fiume Avello. Le operazioni di recupero - rese difficili dalle condizioni ambientali - sono ancora in corso.
Emanuele e Nico, entrambi 43enni, lavoravano insieme presso il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Chieti. Ma erano anche amici. Come tali erano partiti, nel loro tempo libero, per un'esercitazione in montagna. Ignari del fatto che non sarebbero più tornati. I familiari sono sconvolti: alcuni, secondo fonti locali, avrebbero accusato un malore dopo aver appreso della loro morte.
Cosa sia accaduto di preciso durante l'escursione resta da chiarire. "Sono caduti in una forra", una stretta gola rocciosa, hanno spiegato i primi soccorritori: un dettaglio che aiuta a comprendere la difficoltà delle ricerche.
Oltre all'autopsia, per ricostruire la dinamica dell'incidente mortale saranno fondamentali gli accertamenti che i carabinieri del Comando provinciale di Chieti effettueranno sul luogo dove si è verificata la tragedia.
Sui social, intanto, si moltiplicano i messaggi di cordoglio. "Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi di Chieti e a tutto il Corpo Nazionale", ha detto Attilio Visconti, capo del Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco.
"A nome personale e dell'intera Giunta regionale mi stringo alle loro famiglie in questo momento di grande dolore", le parole del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ci ha tenuto anche a ringraziare tutti i volontari impegnati nelle ricerche "per l'impegno profuso".
Un pensiero è poi arrivato dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e da altri rappresentanti delle istituzioni. Ma non sono mancati neanche i post di persone comuni. Amici, conoscenti e colleghi di Emanuele e Nico.
"Non ci sono parole, tanta tristezza. Riposa in pace", recita il post pubblicato da un utente in ricordo di Emanuele. C'è chi definisce lui e Nico "eroi". Chi ricorda che spesso andavano in montagna per "esercitarsi", restare allenati.
Una parte del loro lavoro che li appassionava e li rendeva felici. Camminare in natura, osservare il paesaggio. Come stavano facendo pochi giorni fa, prima della fatale caduta. Si attende ora di conoscere la data dei funerali.
La loro storia ricorda, drammaticamente, quella di Federico Ficcoli, il Caposquadra dei vigili del fuoco di Pistoia che il 27 gennaio scorso è morto all'età di 56 anni in seguito a un grave incidente in moto. Inutili i tentativi dei soccorritori di salvarlo. Lascia due figli.