Mercoledì 30 aprile 2025 su Disney+ è stato pubblicato l'ultimo episodio di Good American Family, la serie tv con protagonisti Ellen Pompeo (la nota Meredith di Grey's Anatomy), Mark Duplass e Imogen Reid. Questa serie è basata su eventi reali e offre uno sguardo approfondito sulle diverse prospettive, sgui pregiudizi latenti e sulle sfide emotive affrontate da una coppia del Midwest che decide di adottare una bambina affetta da una rara forma di nanismo, di nome Natalia Grace.
Nel finale di Good American Family assistiamo al processo tra Natalia Grace e i suoi primi genitori adottivi, Kristine e Michael Barnett. Parallelamente, Natalia rilascia un'intervista al Dr. Phil, condividendo la sua versione dei fatti riguardo al rapporto con i Barnett e alla successiva convivenza con la famiglia Mans, in particolare con Cynthia Mans, inizialmente vista come un sostegno.
Natalia ribadisce con fermezza di essere stata una bambina al momento dell'adozione da parte dei Barnett, affermazione supportata da documenti sulla sua vera età portati alla luce dalla madre biologica. Tuttavia, il processo prende una svolta imprevista: la questione dell'età di Natalia viene messa da parte visto che i Mans non avevano fatto ricorso nei tempi legali previsti dalla legge. Così il tribunale si rifiuta di invalidare la precedente modifica dei suoi documenti, trattandola legalmente come un adulto.
Questa scelta sconvolge l'intero processo contro i Barnett, precludendo la possibilità di considerarli responsabili di abusi su minore. Nel frattempo, l'avvocato di Michael Barnett gli suggerisce di testimoniare contro la moglie per salvare la sua posizione. Il verdetto finale non riconosce Natalia Grace come vittima di abusi minorili (nonostante ci siano degli scambi di messaggi su Facebook che confermano le percosse ai danni della ragazzina che però viene considerata adulta e quindi i messaggi sono coperti dal segreto coniugale), e tutte le accuse contro i Barnett vengono archiviate.
Anche i figli di Kristine (in particolare Jacob, il ragazzo autistico) confermano a Natalia che la mamma li aveva costretti ad aver paura di lei. Nonostante ciò, l'opinione pubblica si schiera dalla parte di Natalia, e la verità emerge gradualmente attraverso interviste e testimonianze successive.
La famiglia Mans, la coppia cattolica con molti figli adottivi, è stata in seguito accusata di aver sfruttato l'assegno di invalidità di Natalia, subendo anche accuse di violenza e tentata estorsione di denaro. La stessa famiglia Mans ha dichiarato di non volere più Natalia in casa.
Successivamente, Natalia ha trovato accoglienza presso la famiglia DePaul (Vince e Nicola, genitori affetti da nanismo con la figlia MacKenzie), che l'aveva già considerata per l'adozione prima dei Barnett. I DePaul si sono impegnati a ricostruire la sua vera storia, offrendole finalmente un ambiente sicuro. Nel 2024, Natalia ha ottenuto il suo passaporto americano con la sua reale data di nascita: il 4 settembre 2003.
Recente è la notizia del suo incontro in Inghilterra con Neil, conosciuto online. In una intervista rilasciata al magazine "People", Natalia ha espresso il suo desiderio di diventare insegnante per bambini piccoli e delle scuole elementari, focalizzandosi sempre più sulla sua salute mentale, consapevole dei traumi subiti. Afferma di aver perdonato i Barnett, ma di non voler avere più alcun contatto con Kristine, l'unica persona che, nella sua ricostruzione degli eventi, non ha offerto la propria versione.
L'unica diagnosi ufficiale di Natalia è il Disturbo dell'attaccamento, una condizione frequente in persone orfane che può effettivamente manifestarsi con comportamenti violenti. Sebbene Natalia ricordi poco di quegli anni, numerosi esperti ritengono che molte delle sue azioni possano essere state originate da traumi infantili, ulteriormente esasperati dalle esperienze negative con le famiglie adottive. Si presume quindi che possa aver manifestato aggressività, ma non riconducibile a gravi psicosi con tendenze omicide.