05 May, 2025 - 11:03

Chi è Khalid Achak, l’uomo che ha ucciso la moglie a Settala: “Già denunciato per maltrattamenti"

Chi è Khalid Achak, l’uomo che ha ucciso la moglie a Settala: “Già denunciato per maltrattamenti"

Nella serata di sabato 3 maggio, Khalid Achak, 50 anni, ha accoltellato e ucciso la moglie Amina Sailouhi, 43 anni, nella loro casa di Settala, comune dell'hinterland milanese. A dare l'allarme - dopo aver scoperto il corpo senza vita della donna - è stata la figlia di 10 anni. L'uomo, di origine marocchina, ha già confessato. Secondo fonti locali, nel 2022 era stato denunciato per minacce di morte e maltrattamenti. Questo il motivo per cui in molti parlano oggi di una "tragedia annunciata".

Chi è l'uomo che ha ucciso la moglie a Settala, nel Milanese

Un uomo "aggressivo", incline alle liti. Così è stato descritto in queste ore Khalid Achak, 50 anni, reo confesso dell'omicidio della moglie Amina Sailouhi, più giovane di lui di sette anni. "Era sempre ubriaco, beveva tanto", ha riferito un vicino al Corriere della Sera.

"Avevo chiamato i carabinieri un anno fa perché se l'era presa anche con me. Quasi mi aveva messo le mani addosso [...]", ha raccontato un altro residente. "Lanciava sedie e bottiglie dal balcone. Urlava e minacciava", ha aggiunto.

Una situazione che, secondo quanto riferito dal sindaco, Massimo Giordano, era da tempo nota ai servizi sociali. "Erano state attivate tutte le procedure di controllo e assistenza", ha spiegato. "Mi è parso di capire che la situazione non fosse conflittuale".

I precedenti, poi l'omicidio e l'allarme della figlia

Achak lavorava per un'azienda locale. Ora è accusato di omicidio volontario aggravato: dopo il fermo, è stato trasferito nel carcere di San Vittore. Fonti locali riportano che era già stato denunciato per minacce di morte e maltrattamenti dalla moglie.

Nel 2022, l'aveva picchiata e lei era stata costretta a fare ricorso alle cure mediche in ospedale. Gli operatori, resisi conto della gravità della situazione, avevano segnalato tutto agli enti competenti, che avevano quindi preso in mano il caso. 

Achak si era temporaneamente allontanato dall'abitazione, ma in seguito era tornato e i problemi erano ricominciati. Fino al femminicidio dello scorso sabato. A chiamare i soccorsi è stata la figlia della coppia, una bambina di appena 10 anni. "Mamma è morta, papà l'ha uccisa", il suo grido d'allarme al numero d'emergenza.

Quando i carabinieri sono arrivati, hanno trovato la piccola insieme al padre, seminudo e visibilmente alterato. Lui ha subito confessato: "L'ho ammazzata". Successivamente, davanti al gip, avrebbe sostenuto:

virgolette
Ero arrabbiato, il matrimonio non andava bene e due giorni prima avevamo litigato. Ricordo solo la prima coltellata, poi nulla. Mi dispiace per quello che è successo.

A riportalo è l'Agi. La figlia è stata momentaneamente affidata a un parente. 

Il servizio di Jari Pilati per il Tg3 delle 19 del 4 maggio 2025. 

Comunità sotto shock: "Una tragedia annunciata"

Anche diversi residenti avevano denunciato Achak. Creava problemi, raccontano ora, parlando di una "tragedia annunciata". Un'espressione che si ripete, purtroppo, troppo spesso dopo i femminicidi. "Nonostante fiumi di parole, intitolazioni, panchine rosse e manifestazioni pubbliche, il dramma continua a ripetersi ogni giorno".

"Occorre fare di più", riflette - sui social - l'Amministrazione comunale di Settala, che ha espresso anche il suo cordoglio alla famiglia della vittima. Per ieri e per i prossimi giorni è stato proclamato il lutto cittadino. Intanto, le indagini proseguono serrate per accertare l'esatta dinamica dei fatti.

Secondo una prima ricostruzione, la 43enne si trovava in camera da letto quando la figlia, svegliandosi, si è accorta della sua morte. Probabilmente il marito l'aveva accoltellata ore prima. Sul suo corpo sono state riscontrate una decina di ferite. Per maggiori dettagli, sarà però necessario attendere l'esito dell'autopsia. 

Cosa sappiamo finora sul femminicidio in tre punti

  • Il femminicidio e la confessione - La sera del 3 maggio a Settala, Milano, Khalid Achak, 50 anni, ha accoltellato e ucciso la moglie Amina Sailouhi, 43 anni, nella loro abitazione. A dare l'allarme è stata la figlia di 10 anni, testimone della scena. L'uomo ha confessato ed è ora in carcere, accusato di omicidio volontario aggravato. 
  • I precedenti e le segnalazioni - Achak era già stato denunciato nel 2022 per minacce di morte e maltrattamenti, con la moglie finita in ospedale. Secondo i vicini, l'uomo era noto per i suoi  comportamenti aggressivi e violenti. Anche i servizi sociali erano al corrente della situazione. 
  • La reazione della comunità - Il sindaco e l'amministrazione comunale hanno espresso cordoglio e proclamato il lutto cittadino. La vicenda ha scosso profondamente la comunità, che ora parla di "tragedia annunciata", sollevando interrogativi sull'efficacia della prevenzione dei femminicidi.

Dall'inizio del 2025, se ne sono già registrati a decine. Tra le vittime, c'è Samia Bent Rejab Kedim, di origine tunisina, uccisa dall'ex marito Mohamed durante un permesso di due ore dagli arresti domiciliari a cui era sottoposto per precedenti condanne per maltrattamenti e violenza nei confronti della stessa donna. 

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