Il processo federale contro Sean "Diddy" Combs ha ufficialmente preso il via a New York lo scorso 12 maggio 2025, portando alla luce accuse scioccanti di traffico sessuale, racket e sfruttamento della prostituzione.
Al centro della seconda giornata, la testimonianza di Cassie Ventura, ex compagna del magnate dell'hip hop, che ha descritto un decennio di presunti abusi fisici, coercizione sessuale e controllo psicologico.
Il processo ha preso una piega - se possibile - ancora più scioccante con la testimonianza di Cassie Ventura. Ecco cosa ha raccontato la cantante nell'aula gremita del Tribunale di New York.
Cassie Ventura di nuovo sotto l'occhio dei media. La 38enne ha raccontato con voce rotta e visibilmente incinta un decennio di abusi fisici, psicologici e sessuali. Ha descritto i "Freak Offs" di Diddy - con escort - durante i quali veniva spesso drogata e costretta a partecipare:
Una pletora enorme di droghe le venivano somministrate durante i party selvaggi organizzati dal mogul: cocaina, ketamina, GHB, MDMA, ecstasy e funghi, che - ha spiegato la donna - secondo lei la facevano sentire "euforica", ma anche "eccitata e più sessuale". A peggiorare le cose, il fatto che in diverse occasioni, Combs le ha fatto preparare persino le sostanze da usare.
"Per me è stato dissociativo e anestetizzante", ha spiegato Ventura, confessando di aver fatto uso di sostanze stupefacenti durante ogni sessione dei "Freak Off". E ha aggiunto: "Non riesco a immaginare di fare nulla di tutto ciò senza un cuscinetto: ero priva di emozioni. Non volevo fare sesso con un estraneo".
Un racconto tragico e terribile, uscito più da un incubo che dalla realtà, ma Cassie ha anche rivelato episodi umilianti e al limite del ribrezzo, per non parlare del controllo totale esercitato da Puff Daddy sulla sua vita. A salvarla "solamente" quel video del 2016 in cui si vede chiaramente Combs aggredirla fisicamente in un hotel, confermando le sue accuse.
Tanta rabbia, ma anche un dolore sconfinato nelle parole che Cassie Ventura ha rivolto al giudice, alla giuria e quanti erano presenti nell'aula di Tribunale per il processo contro Sean "Diddy" Combs.
Finalmente risoluta e non più una 19enne innamorata, la cantante statunitense ha descritto come Combs esercitasse un controllo totale sulla sua vita, dalla carriera musicale alle relazioni personali agli atti durante i "Freak Off".
"Ci si aspettava che partecipassi ai "freak off" durante il ciclo mestruale", ha testimoniato, spiegando che: "Sean se lo aspettava. Non credo che nessuno voglia farlo". Eppure il controllo non si limitava a questo: il rapper aveva anche imposto agli escort assunti per avere rapporti sessuali con lei di "urinarle addosso", cosa che lui stesso spesso faceva.
La cantante di "Me & U" ha raccontato di come venisse punita con la privazione del telefono e del computer, e di come Diddy decidesse ogni aspetto del suo aspetto fisico. La sua carriera musicale è stata ostacolata, con solo un album pubblicato nonostante un contratto per dieci:
Poi tutto è nato da un bacio. Alla domanda se volesse il bacio, Cassie ha risposto: "No, non il giorno del mio compleanno". Dopo il suo compleanno a Las Vegas, si sono frequentati a New York. Lei andava a trovarlo al Trump Hotel a Columbus Circle:
"Volevo stare con Sean per gli stessi motivi per cui lo volevano tutti: un ragazzo eccitante, divertente, che aveva anche la mia carriera nelle sue mani", ha ammesso.
La testimonianza di Cassie ha portato alla luce il gigantesco sistema di potere e silenzio interamente sotto il dominio di Puff Diddy. Decine di nomi, droga, rapporti sessuali al limite del consenso e anche senza sono saltati agli occhi del pubblico mondiale.
Terribile verità nascosta nei meandri profondi nel mondo dello spettacolo. Combs è accusato di aver utilizzato la sua posizione per manipolare e abusare di diverse donne, con oltre 120 accuse di abusi sessuali emerse. Il processo ha evidenziato come il potere e la fama possano essere utilizzati per perpetrare abusi e mantenere il silenzio delle vittime.