16 May, 2025 - 14:24

“Volo 3054”: la docuserie Netflix che racconta il più grande disastro aereo del Brasile

In collaborazione con
Nicoletta Urbinati
“Volo 3054”: la docuserie Netflix che racconta il più grande disastro aereo del Brasile

Ci sono storie che iniziano in modo ordinario e finiscono per cambiare tutto. Il volo TAM 3054 era uno di quei viaggi che non avrebbero mai dovuto lasciare traccia nei libri di storia: una tratta di routine, un giorno qualunque di luglio, un aereo che collega Porto Alegre a San Paolo. Eppure, nel giro di pochi secondi, quella normalità si trasforma in catastrofe.

È da qui che parte “Volo 3054: una tragedia annunciata”, la nuova docuserie Netflix che – tra immagini d’archivio, testimonianze strazianti e ricostruzioni tecniche da brivido – riporta a galla il più grave disastro aereo nella storia del Brasile.

Tre episodi. Bastano tre puntate per sentirsi trascinati dentro una spirale fatta di errori, omissioni, ma anche di dolore vivo, di amore ostinato e di memoria collettiva. Questa non è la solita cronaca di un incidente: è un ritratto corale che scava nel cuore di chi resta, mentre il mondo continua a volare.

Cosa è successo davvero al Volo TAM 3054? 

Il 17 luglio 2007, l’areo TAM 3054 tenta l’atterraggio all’aeroporto di Congonhas, uno scalo già noto per le sue piste cortissime e pericolosamente scivolose. Ma qualcosa va storto. L’aeromobile non riesce a fermarsi, sfonda le barriere di sicurezza, travolge un edificio e un distributore di carburante. Le immagine dell’incendio fanno il giro del mondo: 199 morti, una tragedia che sconvolge il Paese e costringe tutti a farsi domande scomode.

“Volo 3054”: perché non è il solito documentario? 

Ecco, la forza della docuserie sta proprio qui: non si limita a raccontare cos’è successo, ma ti accompagna tra le pieghe del “perché”. E lo fa con una narrazione asciutta, mai sensazionalista, in cui le voci dei familiari si intrecciano a quelle degli esperti, dei piloti, dei tecnici, investigatori.

Ogni episodio è costruito con precisione chirurgica, ma raccontato con empatia autentica, e il risultato è una visione che ti lascia addosso un silenzio pieno di pensieri. Tra i volti che restano impressi c’è quello di Dario Scott, padre di Thaìs, una giovane donna che era a bordo del volo. Il suo racconto non è solo una testimonianza: è un atto di resistenza civile. In lui - come in tanti altri - il dolore si trasforma in azione, richiesta di giustizia, desiderio di riforma.

Perché la verità è che questo disastro non fu un’imprevedibile fatalità, ma il risultato di una lunga catena di errori: sistemi di frenaggio mal gestiti, leve motore mal configurate, condizioni meteo sottovalutate e una pista non a norma.

Tutto questo era già noto e ignorato per anni. Ma non finisce qui.

Uno degli aspetti più importanti della serie è mostrare cosa è successo dopo: le lacrime, i funerali, le polemiche… ma anche il cambiamento. La pressione dell’opinione pubblica ha fatto sì che le istituzioni brasiliane si muovessero: migliorie nelle infrastrutture, formazione più rigorosa per i piloti, nuovi standard di sicurezza.

Una rivoluzione necessaria, arrivata tardi, ma comunque arrivata. E quando guardi queste immagini, quelle di un paese che prova a cambiare rotta, senti che almeno un frammento di senso si può ancora trovare.

“Volo 3054”: perché devi vederlo 

“Volo 3054”, non è un documentario da guardare per curiosità morbosa. È un’esperienza che ti colpisce nel profondo. Racconta la fragilità umana, ma anche la forza collettiva di chi sceglie di non dimenticare.

Se sei in cerca di qualcosa che ti scuota dentro – e che ti faccia guardare il mondo, e i tuoi prossimi voli, con occhi un po’ più consapevoli - questa è la visione giusta per te. Metti in pausa le fiction costruite a tavolino.

Stasera, fai spazio a una storia vera. Quella che, a distanza di anni, continua a gridare sottovoce una cosa sola: certe tragedie si possono evitare, ma solo se hai il coraggio di ascoltare davvero.

A cura di Nicoletta Urbinati

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