16 May, 2025 - 14:56

RIDE FOR THAÏS: quando l’equitazione unisce

In collaborazione con
Clarissa Zarini
RIDE FOR THAÏS: quando l’equitazione unisce

La storia di “Ride for Thaïs” è una di quelle che ti restano dentro, perché parla di sport, ma anche di legami, dolore e speranza.

Tutto ha avuto inizio nel 2019, quando la giovane amazzone francese Thaïs Méheust perse la vita durante una gara di cross country in sella al suo cavallo, Chaman Dumontceau. Thaïs aveva solo 22 anni, una promettente carriera davanti a sé ed un sogno nel cassetto: andare alle Olimpiadi con il suo cavallo del cuore.

La sua precoce scomparsa sconvolse profondamente il mondo dell’equitazione, tanto che da quel momento nacque una fondazione a suo nome, con lo scopo di promuovere la sicurezza in sella e raccogliere fondi per dotare i cavalieri di dispositivi protettivi migliori.

Il sogno Olimpico di Thaïs

“Ride for Thaïs” è diventato non solo un ricordo, ma un movimento, una spinta concreta verso un cambiamento necessario. I genitori della giovane amazzone, scossi dalla tragedia, hanno deciso che il sogno della loro amata figlia, dovesse essere compiuto in qualche modo. Hanno deciso di affidare il cavallo con cui Thaïs aveva condiviso i suoi successi, Chaman Dumontceau, al cavaliere francese Stéphane Landois, in modo che anche se la giovane Thaïs non ha potuto vivere il suo sogno, Chaman potesse farlo per entrambi.

Insieme, nel 2024, hanno scritto una pagina emozionante della storia dell’equitazione ai Giochi Olimpici di Parigi, conquistando la medaglia d’argento a squadre e piazzandosi al 14° posto nella classifica individuale. Un risultato straordinario, vissuto da Landois come un omaggio alla memoria dell’amica scomparsa, che ha riportato sotto i riflettori internazionali il nome di Thaïs Méheust.

Indimenticabile il gesto del cavaliere che, una volta terminato il suo percorso, ha mandato un bacio in alto ed ha indicato il cielo. In qualche modo, quella medaglia non era sua, era di Thaïs.

Dopo l’Olimpiade, nel 2025, Chaman Dumontceau ha iniziato una nuova avventura accanto alla giovane amazzone britannica Elizabeth Barratt, classe 2005, già nota nel panorama equestre per le sue prestazioni convincenti.

Il debutto della nuova coppia è stato subito vincente: Barratt e Chaman hanno conquistato il primo posto in una gara open novice a Tweseldown lo scorso 9 marzo. Montare Chaman, per Elizabeth, non è solo un’opportunità sportiva, ma anche una grande responsabilità, legata a un’eredità emotiva importante.

Il progetto Ride for Thaïs prosegue così il suo cammino, trasformando una tragedia in impegno concreto per il futuro dell’equitazione. Non è più solo un ricordo, ma un movimento che continua a portare messaggi di consapevolezza, sicurezza e passione. Chaman Dumontceau, cavallo che ha attraversato dolore e gloria, continua a correre con nuovi talenti, mantenendo viva la memoria di Thaïs Méheust e ispirando una nuova generazione di cavalieri.

A cura di Clarissa Zarini

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