Prima l'analisi del Dna, poi le perquisizioni e gli accertamenti a sorpresa nel canale di Tromello, alla ricerca della possibile arma del delitto. Le indagini sull'omicidio di Garlasco - riaperte dopo quasi 18 anni - procedono serrate e segnano oggi un passaggio cruciale: gli interrogatori simultanei di Andrea Sempio, Alberto Stasi e del fratello della vittima, Marco Poggi.
Gli interrogatori prenderanno il via in contemporanea - per evitare possibili fughe di notizie - alle ore 14. Sempio - attualmente indagato per omicidio in concorso - e Stasi - già condannato e quindi convocato come "testimone assistito" - saranno ascoltati a Pavia; Poggi, invece, a Venezia, dove risiede per motivi lavorativi.
L'obiettivo degli inquirenti è fare luce su una serie di elementi emersi dopo l'avvio delle nuove indagini, guidate dal procuratore Fabio Napoleone, dall'aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza: alibi, moventi, rapporti personali e altri dettagli che potrebbero portare una volta per tutte alla ricostruzione dell'omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 in via Pascoli, a Garlasco.
Per i risultati dell'incidente probatorio sulla traccia genetica che ha fatto riaprire il caso (il Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi, considerato dalla Procura compatibile con quello di Sempio) bisognerà aspettare.
Nel frattempo, però, gli inquirenti avrebbero raccolto - secondo Il Corriere della Sera, almeno altri "quattro o cinque elementi" che collocano il 37enne sulla scena del crimine. È probabile che, in presenza dei suoi avvocati, oggi gliene chiederanno conto.
Mentre attraverso Stasi e Poggi proveranno a chiarire se egli fosse davvero di casa nella villetta e quali fossero i suoi rapporti con Chiara. Alla fine, gli specialisti del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) avranno il compito di tracciare un suo "profilo".
Sempio, dal canto suo, ha sempre dichiarato di aver scambiato con Chiara solo qualche parola di circostanza quando, insieme a Marco, frequentava la loro abitazione. Nei giorni in cui il ragazzo era in Trentino con i genitori - e Chiara era sola in casa - telefonò, però, per tre volte a casa Poggi.
La mattina in cui la ragazza morì chiamò anche gli amici Roberto Freddi e Mattia Capra, che recentemente sono stati perquisiti. Il sospetto è che dietro queste chiamate possa nascondersi qualcosa. E che l'alibi da sempre fornito dal 37enne - quello secondo cui il 13 agosto si recò a Vigevano - sia falso.
A confermarlo, in teoria, sarebbe lo scontrino di un parcheggio che Sempio stesso consegnò ai carabinieri un anno dopo il delitto. Scontrino che però - secondo quanto emerso da alcune dichiarazioni legate a un amico della madre, l'ex vigile del fuoco Antonio B. - non basterebbe a scagionarlo.
Dopo oggi, il cerchio potrebbe stringersi ancora di più. Non solo attorno a Sempio, ma anche a potenziali complici. L'idea della Procura, in effetti, è che il delitto sia stato compiuto da più persone. Anche per questo sarà acquisito, tra gli altri, il Dna di Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara.
Le donne, mai formalmente indagate, hanno fatto capolino più volte nelle indagini. L'ultima volta qualche giorno fa, quando, a pochi passi dalla vecchia abitazione della nonna, sono stati trovati alcuni oggetti contundenti che andranno ora analizzati.
Tra di essi, ci sarebbero un martello e un attizzatoio. Oggetti che potrebbero anche corrispondere all'arma usata per uccidere la 26enne. Gli interrogativi sono tanti, le certezze poche. Ma la svolta potrebbe essere vicina.
Intanto, Fabrizio Corona ha espresso nell'ultima puntata del suo "Falsissimo" la sua verità. Secondo la sua ricostruzione, che smonta quella ufficiale, che vede Stasi come unico colpevole, "la mattina del delitto a casa di Chiara Poggi c'erano minimo quattro persone".
Lo so che siete curiosi , vi lascio qui la parte più interessante di Falsissimo su #Garlasco pic.twitter.com/LkKgLXKOCo
— precipitevolissimevolmente (@saures788) May 19, 2025