Gabriella Labate, ex ballerina e indimenticabile prima donna del Bagaglino negli show cult degli anni '90 come "Creme Caramel", "Bucce di banane" e "Mi consenta", ha vissuto un’esistenza fatta non solo di successi e riflettori, ma anche di dolore, paura e battaglie personali.
Oggi è una donna diversa: madre amorevole, moglie devota di Raf - con cui è sposata dal 1996 - e autrice del toccante libro "Nudi", in cui ha deciso di raccontare tutta la verità sul suo calvario. Un incidente improvviso, una malattia rara diagnosticata per caso e un episodio di malasanità che avrebbe potuto costarle la vita: Gabriella ha affrontato prove durissime, uscendone con dignità e forza, anche grazie all'amore della sua famiglia.
Nel tempo ha scelto di allontanarsi dalla scena pubblica, ma la sua storia merita di essere conosciuta, perché parla di coraggio, di rinascita, e soprattutto di una donna che, pur tra mille difficoltà, ha sempre trovato la forza di rialzarsi. Ecco cosa è davvero successo.
Il calvario di Gabriella Labate inizia con un grave incidente a New York. "Stavo attraversando la strada davanti a Raf - ha raccontato a "Domenica Live", nell'ormai lontano 2015 - quando un’auto mi ha investita. Il conducente è scappato, lasciandomi a terra. Ricoverata, mi diagnosticarono un distacco della retina e altre complicazioni".
Tornata in Italia, Gabriella inizia ad accusare dolori persistenti alla spalla. Si affida a un ortopedico che, dopo terapie inefficaci, le consiglia un intervento. Ma è in sala operatoria che la situazione precipita:
Durante l’intervento Gabriella sviene e viene poi dimessa troppo in fretta. A salvarle la vita sarà un amico medico: "Mi ha detto di andare subito in clinica. Lì hanno scoperto che avevo un polmone collassato, perforato. Sono stata operata d’urgenza da un chirurgo toracico".
L’esperienza, raccontata con rabbia e dolore, è finita sotto procedimento legale. "Sono stata sedata, offesa, violata. Raf era disperato. L’anestesista sosteneva che avessi attacchi di panico: un insulto per chi soffre davvero".
Dopo quell’incidente, il destino ha riservato a Gabriella un’altra sfida. "Un giorno sentii come uno strappo dentro. Un’intuizione mi ha spinta a farmi controllare", ha raccontato a Silvia Toffanin a "Verissimo", qualche anno fa.
L’ecografia di una sua amica rivelò qualcosa di anomalo: una trombosi della vena cava con estensione fino all’atrio del cuore.
Gli esami al Policlinico Gemelli hanno svelato l’incredibile: una patologia rarissima, una massa partita da utero e ovaie, cresciuta silenziosamente e propagatasi attraverso i vasi sanguigni fino al cuore:
"Lo chiamo il mio mostro, il mio "Alien"", ha detto Gabriella, aggiungendo che: "Era cresciuto dentro di me, ma io non me ne accorgevo".
I medici hanno deciso di operare subito. L’intervento è stato doppio: ginecologico e cardiochirurgico. Le hanno asportato utero e ovaie e rimosso il trombo. "Quando mi sono svegliata, ho sentito la voce di Raf e le mani di mia madre. Ricordo solo una lunga cicatrice, dal petto fino all’inguine. Ma oggi sono qui".
In tutto questo percorso durissimo, Gabriella Labate non è mai stata sola. Al suo fianco, giorno e notte, c’era il marito Raf, il celebre cantautore con cui condivide la vita da oltre trent’anni.
"Raffaele ha vissuto con me, notte e giorno, al decimo piano del Gemelli per mesi", ha raccontato nel suo libro "Nudi". "Il nostro amore si è rafforzato in quella stanza d’ospedale".
Fondamentale anche la presenza dei due figli, Bianca e Samuele, per cui Gabriella ha scritto una toccante lettera inserita nel suo libro: "Il pensiero di preoccuparli era la mia paura più grande. Loro sono la mia forza".
Amici e fan non l’hanno mai abbandonata, inondandola di messaggi d’affetto e stima. Oggi Gabriella si dedica completamente alla famiglia, ha superato i controlli post-operatori e guarda alla vita con gratitudine. "Sono fortunata - ha detto - e riconoscente alla mia famiglia, quella in cui sono nata e quella che ho costruito con Raffaele".