Per chi se lo fosse perso, Se scappi ti sposo è quel film del 1999 con Julia Roberts e Richard Gere che non è Pretty Woman, ma che unisce nuovamente i due grandi attori da commedia romantica, sempre pronti a formare la coppia vincente.
Il titolo la dice lunga. La nostra protagonista qui corre letteralmente con l'abito da sposa e si chiama Maggie Carpenter. Ha la fama di aver abbandonato tre uomini sull'altare dopo il fatidico sì di fidanzamento.
Lui, invece, Ike Graham, interpretato da Richard Gere, è un giornalista. Dopo essere stato licenziato per aver scritto un pezzo poco credibile, si pone l'obiettivo di produrre un articolo su di lei, indagando sul campo, quindi conoscendola in prima persona. Ma si sa, quando ci si avvicina troppo, sboccia l'innamoramento. Diretto da Garry Marshall (lo stesso regista di Pretty Woman, per intenderci), il film non solo promette bene, ma ha un gran bel finale romantico.
E se da una parte, come è facile prevedere, i due finiscono per stare insieme, dall'altra sono le modalità che stupiscono e sciolgono il cuore dello spettatore che segue la vicenda.
Julia Roberts e Richard Gere in un estratto del film
Alla fine, la nostra Maggie non scappa più. O meglio, lo fa ancora, ma non dai suoi sentimenti. Molla sull'altare anche il povero Bob, il quarto uomo abbandonato il giorno stesso del matrimonio. Una lampadina nel cervello (o nel cuore) le si accende e capisce che non può sposare nessuno, fino a che non è in grado di riflettere veramente su se stessa e i suoi desideri.
Un concetto nuovo, specie per una commedia romantica americana, dove spesso ti insegnano che è l'amore a risolvere tutto e basta dire di sì, mettersi la fede al dito, il vestito bianco, per dichiarare che tutti vivano felici e contenti.
Va via, arriva a New York, raggiungendo Ike, il giornalista che prima l'aveva tanto criticata, poi osservata, poi amata (in quest'ordine). Ma non è lui a fare la grande dichiarazione da film ed è questo il colpo di scena.
È Maggie che si inginocchia e gli fa la proposta di matrimonio. E i due, alla fine, si sposano in una cerimonia romantica, intima, con premesse del tutto diverse da quelle degli altri fidanzamenti. Prevedibile il fatto che si siano sposati, nuovo che lo abbia chiesto lei.
Ecco la scena della dichiarazione di lei:
Molte donne non si chiedono cosa vogliono veramente. Percorrono indecise una strada già battuta, che in molti hanno stabilito "essere quella più giusta" e senza che ci sia un motivo autentico.
Maggie rappresenta quell'insicurezza, quell'apparente irresponsabilità di chi non riesce a prendere una decisione. La verità è che a volte si sbaglia perché non ci si ferma a credere alle proprie sensazioni e ai propri desideri.
Serve tempo per elaborare, tempo per comprendersi, per chiedersi cosa si vuole veramente.
"Aspetta, ma io chi sono? E soprattutto: cosa voglio io?”. Boom. Illuminazione. La protagonista si concentra di più su se stessa, si ritrova ed è in grado di amare. Quando incontra nuovamente Ike, non è più la ragazza che aspettava la persona giusta per stare al mondo. Prende le redini della situazione, capovolge gli stereotipi e chiede lei a lui di sposarlo.