23 May, 2025 - 11:05

Trump blocca l’iscrizione degli studenti stranieri a Harvard: cosa accadrà ora?

Trump blocca l’iscrizione degli studenti stranieri a Harvard: cosa accadrà ora?

L’università più prestigiosa degli Stati Uniti finisce al centro di un duro scontro politico. L’amministrazione Trump ha deciso di bloccare la possibilità per Harvard di accogliere studenti stranieri, accusandola di alimentare proteste pericolose e di mantenere legami con il Partito Comunista Cinese. Una mossa senza precedenti che potrebbe avere gravi conseguenze per migliaia di studenti e per il sistema accademico statunitense. Ecco cosa sta succedendo.

Stretta di Trump su Harvard: stop agli studenti stranieri

L’amministrazione Trump ha revocato, il 22 maggio, la possibilità per l’Università di Harvard di iscrivere studenti stranieri. La segretaria per la Sicurezza interna, Kristi Noem, ha ordinato la sospensione della certificazione del Programma per studenti e visitatori di scambio presso Harvard.

La decisione potrebbe costringere migliaia di studenti internazionali già iscritti a trasferirsi in altre università o, in alcuni casi, a perdere lo status legale e dover lasciare il Paese.

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È un privilegio, non un diritto, per le università iscrivere studenti stranieri e beneficiare delle loro tasse universitarie più elevate per contribuire a rimpinguare i loro fondi multimiliardari. Harvard ha avuto molte opportunità di fare la cosa giusta. Si è rifiutata. Che questo serva da monito a tutte le università e le istituzioni accademiche del Paese.

La mossa si inserisce nel contesto della battaglia avviata da Washington contro un’università della Ivy League. Noem ha dichiarato che l’amministrazione ritiene Harvard responsabile di fomentare violenza e antisemitismo all’interno del campus, oltre ad accusarla di collaborare con il Partito Comunista Cinese.

Harvard nel mirino: lo scontro con l’amministrazione americana

L'azione potrebbe essere letta nel contesto delle crescenti critiche mosse dagli esponenti politici conservatori alle università statunitensi. Rappresenta anche una minaccia non solo per le attività di ricerca e la comunità di Harvard, ma anche per le altre istituzioni accademiche del Paese.

L’università più antica degli Stati Uniti ha respinto le richieste di Washington. Il segretario per la Sicurezza nazionale aveva richiesto, il 16 aprile, "documenti dettagliati" sugli studenti stranieri titolari di visto entro il 30 aprile. L’amministrazione ha inoltre sollecitato modifiche alle politiche di ammissione e l'eliminazione del riconoscimento accademico per alcuni club studenteschi.

Il presidente americano aveva chiesto a Harvard di imporre una disciplina più severa ai manifestanti. Complessivamente, le richieste sembrano indirizzate a colpire l’attivismo universitario.

Lo scontro ha portato in un secondo momento a un taglio di 2,6 miliardi di dollari di sovvenzioni federali destinate ad Harvard.

Harvard ha definito illegale l'azione dell'amministrazione. Intanto, la direzione dell’università è al lavoro per fornire indicazioni a chi è interessato.

Come la mossa influenzerà gli studenti stranieri di Harvard?

Durante l’anno accademico 2024-2025, l’Università di Harvard contava 6.793 studenti internazionali tra i suoi iscritti. Questi costituiscono il 27 per cento della popolazione del campus.

Gli studenti che hanno terminato il percorso di studi in questo semestre potranno comunque conseguire la laurea. Le nuove disposizioni, invece, sarebbero entrate in vigore a partire dall’anno accademico 2025-2026.

Con questa misura, Harvard ha perso la certificazione prevista dal Programma Student and Exchange Visitor, che consente alle università statunitensi di sponsorizzare studenti stranieri affinché possano ottenere il visto e iscriversi agli istituti accademici negli Stati Uniti.

A questo si aggiunge l’ultimatum lanciato dalla segretaria per la Sicurezza interna, Kristi Noem. Ha dichiarato che Harvard potrà nuovamente accogliere studenti stranieri solo se, entro 72 ore, fornirà una serie di materiali riguardanti questi ultimi. In particolare, la sua richiesta aggiornata include tutte le registrazioni disponibili, sia audio che video, relative agli studenti internazionali coinvolti in proteste o attività considerate pericolose all'interno del campus.

Se l’amministrazione dovesse confermare la revoca della certificazione, questa decisione rischierebbe di cambiare radicalmente la composizione e la cultura dell’università più antica degli Stati Uniti. Inoltre, aprirebbe un pericoloso precedente, mettendo a rischio non solo la comunità internazionale di Harvard, ma anche la diversità e il carattere globale che da sempre contraddistinguono molte istituzioni accademiche nel Paese.

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