Matteo Salvini sfida Mattarella e dice "non penso sia contro gli organismi antimafia". Ma Forza Italia e Fratelli d'Italia si sfilano

Nessun dietrofront, anzi. Dopo l'alt arrivato dal Quirinale sulla norma - prima inserita e poi cancellata dal decreto Infrastrutture - che estendeva al Ponte sullo Stretto la procedura speciale per i controlli antimafia, centralizzandoli presso la struttura di prevenzione del Viminale già prevista per le opere di grande impatto e i terremoti, Matteo Salvini decide di andare allo scontro. "Chiediamo solo che per il ponte sullo Stretto ci siano gli stessi controlli contro che ci sono stati per il ponte di Genova, l'Expo di Milano e le Olimpiadi invernali. Penso e spero che nessuno si opponga a inserire più controlli possibili contro infiltrazioni mafiose. Non penso che il Quirinale sia contro gli organismi antimafia", punge. Non solo.

Salvini contro il Colle per il Ponte sullo Stretto

 La Lega, di buon mattino, si affretta a far sapere che è "già pronta per l'Aula la proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini per aumentare al massimo controlli e certificazioni antimafia per tutti gli appalti, le forniture e i servizi sulle migliaia di imprese che lavoreranno al Ponte e sugli oltre 100mila lavoratori coinvolti". Gli alleati restano in silenzio, ma è un silenzio che parla. In tanti non hanno gradito l'accendersi dei toni, specie nella giornata nazionale della Legalità che ricorda la strage di Capaci. "Contro il Colle non puoi andarci dritto, così. Quella di Salvini è una risposta di nervi, ma c'è tempo, vediamo cosa farà", spiegano da FI, per poi però chiosare: "È ovvio che se c'è l'ostilità del Colle non si fa". FdI si tiene alla larga dal braccio di ferro in corso. "C'è un monito importante da ascoltare come è importante fare bene l'opera senza infiltrazioni della malavita. Noi siamo al lavoro per tenere le istituzioni unite".